sabato 14 marzo 2015

Bersaglieri e Resistenza nel Ponente Ligure

Carlo Bertelli

Il sergente Carlo Bertelli comandava agli inizi del 1945 il distaccamento di 12 bersaglieri, accasermato sul lungomare di Vallecrosia (IM), in quanto adibito al compito di sorveglianza del tratto di costa, compreso tra il bunker a est del rio Rattaconigli e quello in prossimità della foce del torrente Nervia.
Il gruppo del sergente Bertelli nell'estate del 1944 era giunto dopo 4 notti di marce forzate a Sanremo (IM) a piedi da Savona. All'inizio fu in parte posizionato sulle alture di Coldirodi, Frazione di Sanremo (IM), dove rimpiazzò un reparto di SS italiane.

Successivamente il distaccamento fu schierato nell'area di prima retrovia del fronte e ospitato per breve tempo in una villa signorile tra Ospedaletti (IM) e Bordighera (IM).




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Dalla collina di Collasgarba, anche dalla parte bassa della strada di accesso, è ben visibile Vallecrosia

Il distaccamento di Bertelli venne in seguito inviato a presidiare il caposaldo in Collasgarba, collina in zona Nervia di Ventimiglia (IM).
Per la costruzione colà di una trincea a difesa della postazione dotata di cannone anticarro vennero impiegati operai della Todt, tra i quali i fratelli Biancheri di Bordighera.
Con i fratelli Biancheri il sergente Bertelli esternò cautamente i sentimenti di disapprovazione della condotta della guerra.
I fratelli Biancheri favorirono l’incontro di Bertelli con il dottore Salvatore Turi Salibra/Salvamar Marchesi, membro di rilievo della Resistenza, ispettore circondariale del CLN di Sanremo per la zona Bordighera-Ventimiglia, fratello del prof. Concetto Marchesi, quest’ultimo, come noto, un insigne latinista, a sua volta impegnato nella Resistenza a livello nazionale.
Gli incontri con il dottore Marchesi avvenivano in un albergo sito sulla Via Romana a Bordighera (IM), dove, tra l'altro, Bertelli collaborò alla stesura di alcuni volantini inneggianti alla fine della guerra ed esortanti alla diserzione, che furono clandestinamente lasciati nei locali e nei luoghi frequentati dalle truppe.
Con la collaborazione del sergente Bertelli, quando egli ed i suoi uomini erano di servizio a Vallecrosia, poterono realizzarsi diversi collegamenti clandestini via mare da e per la Francia liberata, effettuati dal Gruppo Sbarchi di Vallecrosia.
Il sergente Bertelli cercò inutilmente sul finire della guerra di dissuadere i fratelli Biancheri dal voler raggiungere i famigliari a Bordighera: i fratelli Biancheri furono catturati durante un rastrellamento e successivamente passati per le armi a Ventimiglia, in zona Forte San Paolo. (1)
Il 24 aprile 1945 con il suo reparto il sergente Bertelli rifiutò l’ordine di ripiegare e raggiunse i partigiani, con i quali tentò di sopraffare i militari tedeschi incaricati di far saltare il ponte sul Nervia.
Giuseppe Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia < ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia - Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM) >, 2007
 
Infine ricordiamo Salvatore Marchesi, dottore in chimica e ammogliato, classe 1876, già combattente nella prima guerra mondiale, fu alla direzione degli sbarchi clandestini nella zona di Bordighera durante la Resistenza, fratello di Concetto Marchesi, il professore grande umanista e latinista, rettore dell’Università di Padova, il quale invitò i giovani studenti, durante l’apertura dell’anno di studio 1943 - 1944, a salire in montagna per combattere per la libertà.
Francesco Biga, La Resistenza Ligure nei suoi rapporti con la Resistenza e gli Alleati in Provenza (1943-1946) in Atti del Convegno "La Resistenza in Liguria e gli alleati (1943-1945), Genova, 29-30-31 marzo 1985, Consiglio Regionale della Liguria ed Istituto Storico della Resistenza in Liguria, dicembre 1988

La sorveglianza del tratto di costa di Vallecrosia (IM) era affidata a un distaccamento di circa 25 bersaglieri accasermato [n.d.r.: a fianco della sede del loro presidio c’era il vecchio mattatoio, punto di riferimento, citato in altre fonti, per le partenze e per gli arrivi, notturni, via mare di tante spedizioni] sul lungomare alla foce del torrente Verbone. Tra i bersaglieri c’era il sergente Bertelli, di Genova, che sembrava nutrire qualche simpatia per la Resistenza. Il Bertelli frequentava la barberia di Aldo Lotti [commissario del distaccamento S.A.P. di Vallecrosia] e nei discorsi da… barbiere fece qualche allusione antifascista. Fu avvisato il C.L.N. [quello di Bordighera (IM)], che incaricò i fratelli Biancheri di Bordighera, soprannominati Lilò, di prendere i necessari contatti. I bersaglieri volevano disertare e unirsi ai partigiani in montagna. I Lilò li convinsero a rimanere nel presidio sul lungomare ed a collaborare con la Resistenza nel nascente “Gruppo Sbarchi“. Renzo [Stienca] Rossi di Bordighera [n.d.r.: subentrato nel comando della missione presso gli alleati a Stefano Leo Carabalona, rimasto gravemente ferito in un agguato l’8 febbraio 1945 proprio in Vallecrosia] organizzò un idoneo servizio per effettuare sbarchi di materiale e uomini da piccoli natanti provenienti dalla vicina Francia liberata. Venne il momento della prima operazione e bisognava concordarne i particolari con i bersaglieri. Tra di noi serpeggiava ancora qualche timore sulla fede dei bersaglieri. E se fosse stata una trappola? Commovente fu la posizione di Aldo Lotti. Era cardiopatico, e in maniera seria. Disse “Vado io. Se è una trappola pazienza, tanto ne ho più per poco!”. Comunque, non era una trappola. L’Operazione Sbarchi ebbe inizio...
Renato Plancia Dorgia in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit


Dolceacqua (IM)

Il 18 marzo 1945 in un rastrellamento nazifascista vennero catturati a Dolceacqua (IM) 5 partigiani. Detto rastrellamento era stato provocato dal maresciallo repubblichino Luigi Salvagni per vendicare il fratello Federico Agostino, maresciallo della G.N.R. ucciso dai patrioti in quanto guida dei tedeschi nelle pregresse barbare aggressioni a Rocchetta Nervina, Soldano e Seborga.
L’operazione riguardò anche il comune di Bordighera. Veniva cercato in modo particolare Ettore Biancheri. Otto giovani vennero riconosciuti come partigiani: arrestati, furono torturati e fucilati il 21 marzo 1945 presso Forte San Paolo di Ventimiglia.

La lapide che ricorda i partigiani fucilati nei pressi di Forte San Paolo di Ventimiglia
 
Tra questi martiri, Paolo Biancheri (Paolo), nato a Bordighera, e i due fratelli Biancheri, detti Lilò, Bartolomeo ed Ettore, patrioti del Gruppo Sbarchi di Vallecrosia. Un documento d’epoca indirizzato al CLN di Bordighera, oggi conservato a Sanremo, ricorda che essi vennero fucilati insieme a Paolo Balbo (Pietro), Adolfo Piuri (Stella), Giuseppe Rosso (Pierino), Emilio Sasso (Puma) e Giuseppe Verrando (Mil).  
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999

Vallecrosia (IM): il lato mare del sottopasso ferroviario di Via Rattaconigli, a volte utilizzato dai partigiani del Gruppo Sbarchi

Vallecrosia (IM): l'altro lato del sottopasso ferroviario di Via Rattaconigli

Vallecrosia (IM): Via Rattaconigli

Vallecrosia (IM): la spiaggia allo sbocco del rio Rattaconigli

14 febbraio 1945 - Dal comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della VI^ Divisione “Silvio Bonfante” - Comunicava che erano imminenti alcuni sbarchi di materiali da parte degli alleati sulle coste controllate dalla II^ Divisione "Felice Cascione" e precisava i criteri di distribuzione dei medesimi.
1 aprile 1945 - Dal CLN di Sanremo, prot. n° 517/CL, al Comando della I^ Zona Operativa Liguria, a R.C.B. [capitano Robert Bentley, ufficiale alleato di collegamento] ed al SIM della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione" - Veniva comunicato che i nemici avevano scoperto a Bordighera il luogo in cui sbarcava Renzo [Renzo Stienca Rossi], ormai strettamente sorvegliato dalle SS tedesche: "… Vi comunichiamo urgentemente che i nazifascisti hanno scoperto il luogo di sbarco di Renzo a Bordighera[...] È essenziale che radiotelegrafiate immediatamente in Francia perché la partenza di Renzo sia rimandata in attesa di nostre disposizioni in merito a meno che non si possa lanciarlo per paracadute. Vogliate provvedere senza indugio perché ne va della vita dei nostri uomini e della nostra organizzazione…"
7 aprile 1945 - Dal C.L.N. di Sanremo a Turi Salibra [Salvatore Marchesi] ed al C.L.N. di Bordighera - Veniva comunicato che l'ufficiale addetto al Comando, Piero [Pietro De Andreis], sarebbe stato con il C.L.N. di Bordighera al momento dello sbarco per la ripartizione delle armi provenienti dalla Francia. In base agli accordi le armi sarebbero state assegnate per il 25% alle SAP di Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera e per il restante alle SAP di Ospedaletti, Sanremo, Taggia e Riva-Santo Stefano [allora comune unico]...
10 aprile 1945 - Dalla V^ Brigata "Luigi Nuvoloni", Sez. S.I.M. (Servizio Informazioni Militari), prot. n° 381, al Comando della I^ Zona Operativa Liguria ed al comando della II^ Divisione - Veniva comunicato quanto riferito dall'informatore tedesco La: che nella zona di Bordighera i tedeschi avevano ricevuto l'ordine di tenersi pronti per una prossima partenza per Verona e di comportarsi gentilmente verso la popolazione, e che venivano minate strade e colline.
14 aprile 1945 - Dal Quartiere Generale Alleato della I^ Zona Liguria [capitano Robert Bentley del SOE britannico, incaricato della missione alleata presso i partigiani della I^ Zona Operativa Liguria] al comandante Curto [Nino Sicardi, comandante della I^ Zona Operativa Liguria]. Si chiedeva di avvisare il comando della II^ Divisione di mettere a disposizione di "R.C.B." [capitano Bentley] i 23 Sten ed i 2 Breda sbarcati a Bordighera [n.d.r.: quasi di sicuro, invece, a Vallecrosia, forse in zona Rattaconigli, cioé sul confine tra le due cittadine; zona vicina anche all'abitazione - qualche rara volta, quando erano più sicuri, anche punto di incontro di partigiani - della famiglia di Pietro Gerolamo Gireu Marcenaro, uno dei maggiori responsabili del Gruppo Sbarchi, uomo esperto per fare passare i cospiratori indenni tra i vari campi minati, stesi dai tedeschi vicino al mare; talvolta, secondo il ricordo di Sergio, fratello di Marcenaro, all'epoca giovane (classe 1931) staffetta partigiana, per comuniciare a portare da quella località armi, materiali ed altro ai partigiani in montagna, in genere in attesa a Negi, Frazione di Perinaldo, i patrioti del mare, oltrepassata la Via Aurelia, scivolavano nello strettissimo letto del rio Rattaconigli, che, prima di arrivare alla Via Romana, passava già allora molto incassato tra le campagne di floricoltori], insieme ai 2 istruttori di sabotaggio, il 4 aprile e di aggiungere i 15 Sten con relative munizioni, portati da "Bartali" [n.d.r.: Giovanni Bortoluzzi, già a capo a settembre 1943 di una prima banda di partigiani in Località Vadino di Albenga (IM), poi dirigente sapista in quella zona, capo missione della VI^ Divisione "Silvio Bonfante" presso gli Alleati, vicecapo della Missione Alleata nella I^ Zona nei giorni della Liberazione]. Trasmetteva le indicazioni del generale Clark di evitare le azioni su larga scala continuando, invece, attività di sabotaggio e imboscate. Chiedeva un incontro con i CLN di Sanremo ed Imperia. Allegava un documento da recapitare in Francia tramite la squadra di Bordighera [Gruppo Sbarchi Vallecrosia, in effetti, dipendente anche dal CLN di Bordighera].
da documenti Isrecim in Rocco Fava, Op. cit., Tomo II

Parallelamente agli aviolanci nel mese di aprile del 1945, ma in modo più assiduo, nella zona del ponente ligure provenienti dalla Francia avvenivano sbarchi di materiale bellico (diversi Bren, Sten e Breda) a Vallecrosia. Sulla costa, nei punti di incontro stabiliti, garibaldini della V^ Brigata o della locale SAP effettuavano a piccoli intervalli, a partire dalle ore 23 nelle notti concertate previe comunicazioni segrete, segnalazioni luminose all'indirizzo dei natanti di volta in volta in arrivo.
Rocco Fava, Op. cit., Tomo I