venerdì 3 giugno 2022

I tedeschi notano del movimento in paese, così il 14 dicembre inviano una pattuglia che uccide a sangue freddo alcuni anziani trovati nelle loro case

Torri, Frazione di Ventimiglia (IM)

Ventimiglia. La città di confine ha ricordato oggi il 74esimo anniversario dell’eccidio nazifascista nella frazione di Torri, dove il 14 dicembre del 1944 pattuglie di soldati tedeschi della 34^ Infanterie Division - Grenadier Regiment 253 e di bersaglieri della R.S.I., dopo aver circondato il paese, iniziarono la ricerca dei civili presenti. Nella rappresaglia morirono due uomini e due donne: Giovanni Zunino di 51 anni, Dionisio Berro di 79 anni, Emanuela Ballestra di 53 anni e Caterina Ballestra di 79 anni. I corpi vennero abbandonati sulla piazza e tra i vicoli del paese [...]
Redazione, Ventimiglia non dimentica l’eccidio nazifascista a Torri, Riviera24.it, 9 Dicembre 2018

Torri, Frazione di Ventimiglia (IM)

Negli anni 1930-1940 la mia famiglia risiedeva stabilmente a Ventimiglia per esigenze di lavoro di mio padre, dipendente delle Ferrovie dello Stato (Personale Viaggiante) e della mia frequentazione scolastica. Abitavamo in via Biancheri poco prima del giro "du Cavu". Ritornavamo a Torri soltanto nel periodo delle vacanze scolastiche.
[...] Le frazioni di Torri, Calvo, San Pancrazio, Serro e Villatella - allora collegata a Calvo da una mulattiera (la carrozzabile da Sant'Antonio verrà realizzata poi negli anni 1955-1960) - erano in quel periodo sovraffollate. Numerose famiglie di ventimigliesi vi avevano trovato rifugio per sfuggire ai quotidiani bombardamenti aerei e navali della Città.
L'ordine di sfollamento venne impartito dal Comando Tedesco a tutta la popolazione della vallata il 15 di novembre. L'evacuazione, sotto il controllo delle truppe tedesche, ebbe luogo nei giorni 20-21-22 novembre 1944. L'ordine era perentorio, chi non ubbidiva rischiava la vita. Nel frattempo i tedeschi posavano le mine anticarro ed antiuomo. Mine che causarono anche a guerra finita parecchi morti. Furono minati sentieri, portoni delle case, cantine ed anche mobili di casa.
La strada da Torri per Ventimiglia era già stata minata, appena dopo Calvo e fino alla Fornace Cappelli, il famoso "Giru da Culumbaira". Per superare questo tratto occorreva percorrere un sentiero nel fiume. L'esodo fu pertanto lento. Non essendo possibile utilizzare dei carri si potevano trasportare solo poche cose per volta. Vi era inoltre il pericolo di essere cannoneggiati dagli alleati, che, dal Grammondo, vedendo del movimento non esitavano a sparare.
Con la mia famiglia e trainando carretti a mano ho fatto 7 o 8 viaggi da Torri a Bevera dove ci attendeva un carro con cavallo. Durante uno di questi viaggi incontriamo un gruppo di tre soldati tedeschi con una mula bianca. Erano degli Alpenjäger, cioè dei soldati delle truppe alpine, e sicuramente si recavano a installare un nuovo posto di osservazione. Al contrario delle truppe tedesche di terra che calzavano stivali le truppe alpine erano dotate di scarponi con quel tipo di gomma di nuova invenzione detto Vibram. Fu la prima cosa che notai.
Stavo tornando dal viaggio precedente quando, vicino alla porta della cantina di una delle prime abitazioni del paese, noto stesa a terra una figura umana dalla quale sembra salire del fumo. Avvicinandomi mi rendo conto che era il corpo di uno degli alpini che avevo incontrato prima. Evidentemente aveva cercato di entrare in una cantina, che era stata minata dai suoi commilitoni, e ci aveva rimesso la vita.
Mi precipitai per portargli via quegli scarponi che ormai non potevano più servirgli... degli ottimi scarponi... con la suola di gomma... Per fortuna mio zio, intuite le mie intenzioni, mi era corso dietro e mi convinse a lasciare perdere. Sicuramente calzare quelle scarpe sarebbe stato pericoloso.
Chi non era in grado di portarsi dietro le proprie cose aveva murato quanto poteva nei sottoscala o dietro finte pareti, ma parecchi al loro ritorno finita la guerra non trovarono più nulla.
Alcune famiglie, non sapendo dove andare, si erano allontanate di poco dal paese, preferendo rifugiarsi nelle case e nelle stalle di campagna. Altri, specialmente se anziani, erano rimasti ugualmente in paese, convinti che la Croce Rossa Internazionale sarebbe poi passata a prenderli.
Dalle loro postazioni nei giorni successivi, i tedeschi notano del movimento in paese, così il 14 dicembre inviano una pattuglia che uccide a sangue freddo alcuni anziani trovati nelle loro case [...]
Albino Ballestra, 10 dicembre 1943 - 25 aprile 1945. Il lungo martirio della popolazione civile, in città e nelle frazioni in Renzo Villa e Danilo Gnech (a cura di), Ventimiglia 1940-1945: ricordi di guerra (con la collaborazione di Danilo Mariani e Franco Miseria), Comune, Studio fotografico Mariani, Dopolavoro ferroviario, Ventimiglia, 1995

Dintorni di Torri, Frazione di Ventimiglia (IM)

Elenco delle vittime decedute
Ballestra Caterina (fu Giovanni), anni 82, casalinga, civile
Ballestra Emanuela (fu Andrea), anni 53, casalinga, civile
Berro Dionisio (fu Giovanni), anni 79, contadino, civile
Zunino Giovanni (fu Sebastiano), anni 51, boscaiolo, civile
[...] Pattuglie di soldati tedeschi e di bersaglieri della R.S.I. circondano il paese ed iniziarono la ricerca dei civili presenti. Tutti quanti furono catturati e trucidati sul posto ed abbandonati sulla piazza e tra i vicoli del paese.
Roberto Moriani, Episodio di Frazione Torri, Ventimiglia, 14.12.1944, Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia

Torri, Frazione di Ventimiglia (IM)

Il 14 dicembre rastrellamento nella frazione di Torri di Ventimiglia, dove sono trucidati gli ostaggi Giobatta Boetto, Caterina Ballestra, Giovanni Zunino, Dioniso Berro ed Emanuela Ballestra (di Antonio Ballestra non si ebbero più tracce).
Il giono successivo, sempre nella zona di Ventimiglia, a causa di rappresaglia nemica, cadono ancora: Giobatta Ballestra ed Enrichetta Palmero.
[...] Intanto Ventimiglia è sottoposta a pesanti bombardamenti dall'incrociatore francese "Gloire" che già varie volte si era presentato davanti alla città di confine e a Bordighera. Altro bombardamento aeronavale su Camporosso provoca morti e feriti.
Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. Da settembre a fine anno 1944, a cura Amministrazione Provinciale di Imperia e patrocinio Isrecim, Milanostampa Editore - Farigliano, 1977 
 
Publio DELLA MORTE
Vig. Vol. del 39° Corpo Vigili del Fuoco Imperia
Caduto il 17 dicembre 1944 a Ventimiglia
Nasce a Marate (Potenza) il 12 gennaio 1914 da Umberto e da Rosa MAIONE.
Eroe del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
“Caduto nell'adempimento del dovere”.
“Dovendo evacuare la frazione Torri di Ventimiglia, incaricato dal Comando del Corpo di eseguire il soccorso e il trasporto di infermi e persone non autosufficienti, veniva colpito da una scheggia di granata delle artiglierie nemiche”.
Proposto dal Comandante del Corpo per riconoscimento al Valore.
“Si offriva volontario per il soccorso e recupero nella frazione Torri di infermi abbandonati senza cure nelle abitazioni dopo la evacuazione d'autorità del paese. Addetto quale portaferiti ad una barella, di ritorno attraversava una zona intensamente battuta dalle artiglierie nemiche e veniva colpito da scheggia di granata perdendo la vita”.
Lascia la moglie e una bambina di quattro anni.
Redazione, 1835-2015. Guardie del Fuoco, Pompieri, Vigili del Fuoco Caduti nell’adempimento del dovere, Ministero dell'Interno. Dipartimento dei Vigili del Fuoco Soccorso Pubblico e Difesa Civile. Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, 2015