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Bordighera (IM): la Stazione Ferroviaria |
Dal 1940 al 25 luglio 1943 gli antifascisti si fecero più numerosi, diventarono più attivi, e si formarono dei veri e propri gruppi clandestini tendenti deliberatamente ad abbattere il fascismo.
Lo scrivente, prof. Strato, come esponente dei gruppi da lui creati ed organizzati, già attivi nel 1940, e che comprendevano circa un centinaio di persone in Imperia e fuori di Imperia, venne a contatto con esponenti di altri gruppi e con altri antifascisti. In queste pagine si limiterà a ricordare qualche persona isolata e alcuni fra gli esponenti di gruppi che, durante la guerra o subito dopo, svolsero una certa attività o ebbero qualche mansione, mentre spera di potere essere più completo in un eventuale studio più ampio. Così vengono ricordati specialmente: l'ing. Vincenzo Acquarone, con gli Oddone Ivar e Bruno, con Eliseo Lagorio, con Todros Alberto, con Carlo Carli e con altri: il prof. Bruno Giovanni, con Ugo De Barbieri di Genova, con Gazzano Federico, col sergente Alfredo Rovelli di Sanremo, e con altri; il rag. Giacomo Castagneto; Felice Cascione; Magliano Angelo (residente a Milano); l'avv. Ricci Raimondo [...]
Giovanni Strato, Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) - Vol. I. La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Editrice Liguria, Savona, 1976, ristampa del 2005 a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, p. 59
[...] In quell'appartamento ed in quel giorno di febbraio del 1941 aveva inizio quella collaborazione che nei libri editi dall'ISRECIM viene definita anomala. Da quel giorno, la collaborazione tra la Federazione Comunista di Imperia e la Sezione di Albenga fu avviata. Venni nominato membro della Federazione con la delega per la zona di Albenga. Partecipavo alle riunioni che, di volta in volta, si succedevano in ambienti diversi di Porto Maurizio, Oneglia, Castelvecchio, Diano Marina. Ad Albenga fu creata una segreteria di Sezione con il seguente organico: Emidio Viveri segretario, membri del direttivo: mio fratello Giovanni Rovelli classe 1899, barbiere, e Guido Enrico (Scidoro), agricoltore.
[...] Alla fine di ottobre del 1942 fui incaricato dalla Federazione Comunista di Imperia di mettermi in contatto con il compagno Tommaso Frontero che lavorava come barbiere a Bordighera. Ci demmo appuntamento sul piazzale della stazione ferroviaria della Città, per lui il segno di riconoscimento era un cappello nero di feltro ed un giornale sotto il braccio. Il mio era il colore dei miei capelli rossi. Insieme al Frontero era un altro giovane sui trentacinque anni che, in seguito, conobbi come Ettore Renacci. Ci incamminammo verso la Via Aurelia parlando sommessamente e spiegai le ragioni della mia venuta a Bordighera. Furono poche parole con le quali mi premurai di sapere le condizioni di organizzazione del gruppo locale, nonché se esistevano i presupposti per la costituzione di una Sezione del Partito Comunista. La loro risposta fu affermativa e mentre camminavamo verso l'abitazione del compagno Renacci mettemmo a punto come doveva avvenire il collegamento tra la loro Sezione e la Federazione, e di ciò mi impegnai in prima persona con il Renacci.
In seguito a quest'incontro, in pochi mesi la rete organizzativa del Partito Comunista si poteva arricchire anche della Sezione di Ventimiglia. Merito di tutto ciò era sia del Frontero che del Renacci.
Da Ventimiglia ad Albenga la macchina operativa del Partito era ora funzionante.
Francesco Biga, Felice Cascione e la sua canzone immortale, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia, tip. Dominici Imperia, 2007
Bordighera (IM): palazzi davanti alla Stazione Ferroviaria |
Verso la fine del '42 alcuni antifascisti di Bordighera, o ivi residenti, che precedentemente svolgevano un'attività contro il fascismo non coordinata, si riuniscono, e formano un gruppo organizzato. Fra questi antifascisti Tommaso Frontero allaccia il gruppo al PCI di Sanremo e prende contatto con i comunisti sanremesi Luigi Nuvoloni, Umberto Farina, Alfredo Rovelli. Ai primi del '43 si crea in Bordighera il comitato comunista di settore, con a capo Tommaso Frontero, Ettore Renacci e Angelo Schiva. In seguito a queste persone si aggiunsero altre, fra cui Charles Alborno, Siffredo Alborno, Pippo Alborno, l'architetto Mario Alborno (che prese poi il nome di battaglia Cecof), Renzo Rossi. Dopo il 25 luglio 1943 il gruppo entra in contatto con altri antifascisti di Bordighera, fra i quali Renato Brunati, indipendente. Al gruppo si aggregano nuovi elementi.
Giovanni Strato, Op. cit.
Tra Sanremo, Bordighera e Ventimiglia, località della costa di ponente a poca distanza le une dalle altre, Lina [Meiffret] <6 frequenta una cerchia molto ristretta di amici antifascisti, di cui fanno parte, in diversi momenti, il pittore Giuseppe (Beppe) Porcheddu <7, Dino Giacometti e Aurora Ughes Giacometti, Renato Brunati <8, scrittore e poeta veneziano che diventerà il suo compagno di vita e di lotta durante la fase resistenziale, il dottor Giovanni Pigati <9, che opera con il suo Partito d’Azione, a cui Lina e Renato appartengono, nel circondario sanremese fino all’aprile 1944, Giovanni Battista Calvini (Nanni) <10, Bruno Luppi (Erven) <11, l’avvocato Nino Bobba <12, Umberto Farina <13 e Italo Calvino, suo vicino di casa nonché grande amico.
[NOTE]
6 Per la bibliografia sulla Meiffret si vedano: L’epopea dell’esercito scalzo, a cura di M. Mascia, Sanremo, A.L.I.S., 1945 (si cita dalla terza edizione, 2002, pp. 42-44, p. 52); A. Gandolfo, Sanremo in guerra. 1940-1945, Imperia, Dominici stampa, 2003, pp. 134 ss.; G. Strato, Storia della Resistenza imperiese. (I Zona Liguria). La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, vol. I, Savona, ed. Liguria, 2005, pp. 241, 247, 302-303; F. Biga - F. Iebole, Storia della Resistenza imperiese. (I Zona Liguria), vol. V, La divisione SAP “Giacinto Menotti Serrati” (Squadre di Azione Patriottica); Comitati di Liberazione Nazionale (CLN), partigiani e società civile nei comuni dell’estremo ponente ligure; Comitati di Liberazione Nazionale, SAP “G. Mazzini” e lotta di popolo nei comuni dell’albenganese, Imperia, ed. Amadeo, 2017, pp. 192-93. Per una sua descrizione fisica e caratteriale, si veda Ross, From Liguria with love cit., p. 157. In generale sulle formazioni partigiane, cfr. Relazione partigiana, E si arriva al marzo 1943, Archivio ISRECIm, p. 3 (qui Lina è citata come «signorina Maifrè»).
7 Porcheddu viene definito da Ross (From Liguria with love cit., p. 160) come il capo del Comitato di Liberazione di Bordighera-Arziglia. Per la storia della famiglia Porcheddu cfr. anche pp. 161 ss. citato anche in L’epopea dell’esercito scalzo cit., p. 43.
8 Si veda infra.
9 Cfr. L’epopea dell’esercito scalzo cit., pp. 42-43; Gandolfo, Sanremo in guerra, pp. 137 ss. con note; Strato, La Resistenza in provincia di Imperia cit., pp. 241, 302 con nota 44; F. Biga - F. Iebole, Storia della Resistenza imperiese, op. cit., pp. 192 ss.
10 Il professor Calvini, che scriverà un appassionato ricordo di Renato Brunati (cfr. infra) dopo averlo incontrato nelle carceri di Marassi a Genova, fu arrestato nel febbraio del 1944 e anch’egli deportato per quindici mesi nei lager tedeschi (prima a Fossoli e, successivamente a Kalau). Rientrerà in patria solo nel settembre del ’45 ed entrerà a far parte del CLN di Bussana (frazione di Sanremo). Si veda L’epopea dell’esercito scalzo cit., p. 43, Gandolfo, Sanremo in guerra cit., p. 139. In Biga - Iebole, Storia della Resistenza imperiese cit., p. 212, si legge che l’arresto di Calvini sarebbe avvenuto insieme a quello di Lina e Renato, al termine di una riunione tenutasi nella casa di Sanremo della Meiffret, ma si veda anche quanto riportato nella nota 547 p. 193, sebbene ritenuto dagli autori dell’articolo poco credibile.
11 Bruno Luppi, nome di battaglia Erven, sarà l’addetto militare del Comitato per le Libertà Democratiche costituitosi nel novembre del 1943 a Sanremo (cfr. infra) e sarà colui che prenderà i primi contatti con Brunati per organizzare la cellula di Baiardo, la prima a costituirsi dopo l’Armistizio e di cui egli stesso farà parte (cfr. Biga - Iebole, Storia della Resistenza imperiese cit., p. 193, nota 547 in cui si afferma che fu lui ad avvisare Calvini che il Comitato era stato scoperto). Luppi, inoltre, sarà successivamente a capo della «IX Brigata Garibaldi» in cui entrerà, dall’estate del 1944, anche lo stesso Italo Calvino (cfr. F. Biga, Italo Calvino, il partigiano chiamato “Santiago”, articolo apparso il 29 gennaio 2006 in www.anpi.it/media/uploads/patria/2006, pp. 29-31; W. Settimelli, Il partigiano Santiago. Italo Calvino e la Resistenza imperiese, articolo pubblicato su «L’Unità», l’11 dicembre 2013). Nella battaglia di Sella Carpe, nell’estate del 1944, Erven rimane gravemente ferito. Per questa azione riceverà la medaglia d’argento al valor militare, cfr. Biga - Iebole, Storia della Resistenza imperiese cit., pp. 192-93. Calvino lo ricorderà più volte, si veda ad es. l’articolo Ricordo dei partigiani vivi e morti, in «La voce della democrazia», I, 13, 1 maggio 1945, p. 1 (in cui viene chiamato «Herven») e il racconto delle battaglie del comandante Erven in L’epopea dell’esercito scalzo cit, pp. 235 ss.. M. Mascia attribuisce a Calvino il racconto delle azioni di Bruno Lup(p)i da lui riportate nel suo testo. Una conferma si ha in C. Milanini, Da Porta a Calvino. Saggi e ritratti critici, (a cura di M. Marazzi), Milano, edizioni Led, 2014, Calvino nella Resistenza, pp. 327 ss. e in particolare p. 331.
12 Sarà anch’egli uno degli organizzatori del primo gruppo d’azione di Sanremo e, successivamente, farà parte del CLN matuziano. Si veda L’epopea dell’esercito scalzo cit. p. 42; Gandolfo, Sanremo in guerra cit., pp. 146 e 212.
13 Farina, che farà poi parte, come amministratore, degli organi ausiliari del CLN di Sanremo, comincia la sua attività già nel 1939 all’interno di una delle prime organizzazioni del PCI di Sanremo, cfr. Gandolfo, Sanremo in guerra cit., pp. 132-33 e ss.; Biga - Iebole, Storia della Resistenza imperiese cit., p. 193 ss.
Sarah Clarke, Lina Meiffret: storia di una partigiana sanremese deportata nei lager nazisti e dei suoi documenti, Per leggere, XIX, n. 36, Pensa ed., 2018
Un nuovo tentativo di fuga in Corsica venne organizzato in casa mia coll'aiuto di patrioti bordigotti; [Vincenzo Manuel] Gismondi - Assandria [Federico] Moraglia - Un canotto di Donegani, trafugato venne adattato col fuoribordo acquistato con fondi di Giacometti equipaggiato e messo in acqua: vi salirono… i 2 inglesi ed i nominati patrioti, dopo un breve soggiorno in casa mia per gli ultimi preparativi. Ma l'imbarco avvenuto felicemente ad onta della attiva sorveglianza tedesca, non ebbe buon esito, chè la barca si empì d'acqua a 200 metri da riva ed a stento i fuggiaschi raggiunsero la costa rifugiandosi poi da me, fradici ed avendo salvato solo il moto.
Da allora i 2 inglesi restarono in casa fino al 25 gennaio '45, salvo un breve soggiorno a Bajardo nel gennaio '44.
Giuseppe Porcheddu, manoscritto (documento IsrecIm) edito in Francesco Mocci (con il contributo di Dario Canavese di Ventimiglia), Il capitano Gino Punzi, alpino e partigiano, Alzani Editore, Pinerolo (TO), 2019
Carlo Rubaudo, Storia della Resistenza Imperiese (I Zona Liguria) - Vol. II. Da giugno ad agosto 1944, edito a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, Imperia, Dominici Editore, 1992