Bordighera (IM): Palazzo Garnier (Municipio) |
1° gennaio 1945
Granate terrestri a Bordighera, in via Lagazzi e alla stazione, alle 12 circa
[...]
11 gennaio 1945
Alle 11 circa, via Lagazzi [Bordighera] bombardata dall’artiglieria terrestre. Verso le 13.30 il bombardamento viene ripetuto prima da terra e poi da un C.T. (15a volta).
12 gennaio 1945
Granate di terra cadono sotto al Bellavista, alla Villa Regina Margherita, ore 11.30. Altre granate, alle 17.30 circa, alla Banca Commerciale.
13 gennaio 1945
Ore 22.30, qualche granata su Bordighera Alta.
14 gennaio 1945
Alle 10.30, i forti bombardano la zona di via Lagazzi. Fra le 14 e le 17 Bordighera viene bombardata in due riprese dalle navi (16a e 17a volta).
15 gennaio 1945
Due LI. L.L. tipo Galissonière e un C. T. bombardano, verso le 14, Imperia e Sanremo e, fra le 15 e le 17, Bordighera (18a volta)
[...]
6 febbraio 1945
Ore 11, il centro di Bordighera e la Via dei Colli bombardati da caccia-bombardieri.
7 febbraio 1945
Bordighera e Coldirodi [Frazione di Sanremo (IM)] bombardate da cacciabombardieri verso le 10.30.
ing. Giuseppe Biancheri, Diario di guerra (scritto da ragazzo), pubblicato su La Voce Intemelia anno XXXIX n. 10 ottobre 1984 e n. 11 novembre 1984, qui ripreso da Cumpagnia d'i Ventemigliusi
In Piazza del Popolo [a Bordighera],
sopra l’attuale Ufficio Tecnico, dal semaforo (torretta di avvistamento e
segnalazione) era stata installata una mitragliatrice tedesca con la
quale i soldati cercavano di colpire gli aerei. Alcuni tedeschi di
stanza distribuivano il cioccolato a noi bambini. Un giovane soldato ci
parlava della sua città, che era stata bombardata: “Kaputt! Kaputt”,
ripeteva, per farci capire che la sua famiglia, della quale non sapeva
più nulla, poteva esser stata sterminata. Dopo la guerra, alcuni di
questi giovani tornarono con le rispettive famiglie, ma lui no: a
Bordighera non fece mai ritorno.
Antonietta
Redazione, Antologia bordigotta: racconti di guerra, Paize Autu, Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”, Anno 6, nr. 4, Aprile 2013
Antonietta
Redazione, Antologia bordigotta: racconti di guerra, Paize Autu, Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”, Anno 6, nr. 4, Aprile 2013
Eravamo
così abituati dagli eventi che, quando le navi francesi presidianti le
coste del Ponente estremo sparavano, dopo le prime salve, capivamo se
correre al riparo o se “goderci” lo spettacolo. Era domenica quel 2
febbraio ’45, facile ricordarlo; due giorni dopo mia sorellina avrebbe
compiuto 5 anni. Anche Franz aveva detto che era il suo compleanno.
Franz era uno dei due militari della Wehrmacht di stanza al semaforo
(già della Regia Marina) sito al centro “du Paize Veciu” [Paese Vecchio,
centro storico di Bordighera]. Era un “volontario”, aveva 17 anni e
veniva da un sobborgo viennese. L’altro poteva essere suo nonno,
combattenti per le fortune hitleriane. Noi, più o meno coetanei del
giovane, avevamo fatto amicizia e capivamo la tristezza che a tratti da
lui trapelava. Erano molti mesi che indossava l’uniforme militare e così
lontano da casa. Lo apprezzavamo forse anche perché aveva un pallone da
calcio. Dopo aver scrutato col capace cannocchiale le mosse delle navi
al largo, sostituito dal collega o dai due anziani repubblichini, aveva
portato “u balun in sce u cavu” [il pallone sul Capo] per giocare. Se le
cannonate erano dirette altrove, si facevano lunghe partite. Era così
quel giorno: che pacchia calciare un pallone vero!! All’improvviso
all’armi. Fumo e fiammate dalle navi. Però il tiro era inaspettatamente
diretto a poche centinaia di metri della loro proravia. Forse erano
incappate in campo minato o avevano avvistato un “maiale”, siluro a
lenta corsa pilotato, di fabbricazione italiana, che i tedeschi tenevano
in base nella galleria ferroviaria di Capo Nero ad Ospedaletti.
All’ultima salva già era ripresa la partita. Così era ma… che ruffiani
eravamo. Facilitavamo sempre più gol all’Austriaco! Come lo era quella
che ci aveva temprato dopo i bombardamenti navali o aerei (voglio
ricordare Pippetto, l’aereo che di notte ci deliziava con pillole e
illuminanti bengala). L’abitudine al pericolo non l’avevamo ancora fatta
alle prime bordate navali sul Paize Veciu che ci trovò, io e mio padre,
saliti di corsa dall’Arziglia sotto la torre Garnier. Una salva mi
“regalò” una scheggia di non più di 10 centimetri. Bastava a far male,
però. Il “regalo” era caduto dal muraglione arrivando tintinnante ai
miei piedi. Spavento? Mica poco! La toccai, era ancora calda. Giunto a
casa, dal terrazzo vidi la casa di Marì Savuna, colpita. Fortunatamente
non erano in casa. Mi accorsi di avere in tasca la scheggia innocua e
fredda. La misi nel tiretto del comodino che divideva il mio letto da
quello di mio fratello. Il reperto di guerra non so dove sia ora. Dicevo
che in seguito all’abitudine al pericolo si era persa la prudenza. Se
fossimo stati più accorti forse Rina Gibelli sarebbe ancora tra noi. Un
giorno alla Maddalena, dopo la consueta bordata navale, il tiro si
spostò; cadde un proiettile che colpì la compagna di giochi. Ci
ricoverammo sotto l’arco di Porta Soprana. Lei di corsa ci aveva
preceduti però era a terra, il selciato arrossato, le sue mani al ventre
aperto. Spettacolo orrendo e indimenticato. Rina finì così. Per una
guerra, come tutte, senza vincitori… nemmeno di quelli che sempre
dettano e impongono condizioni e pur modificando patrii confini, ne
vinsero mai una!!
Mario Armando, Quei sentori della primavera 1945, Paize Autu, Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”, Anno 3, nr. 4, Aprile 2010
Mario Armando, Quei sentori della primavera 1945, Paize Autu, Periodico dell’Associazione “U Risveiu Burdigotu”, Anno 3, nr. 4, Aprile 2010
Il 6 febbraio 1945 Bordighera venne fatta oggetto di un bombardamento aereo che non colpiva alcun obiettivo militare. Di contro un ordigno cadeva nei pressi del Municipio provocando la morte di 3 persone. Nel bombardamento del giorno successivo una bomba sganciata vicino all’ospedale causava la morte di un civile...
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio-30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell’Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio-30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999