Una vista da Località Morghe di Dolceacqua (IM) |
Le prime truppe tedesche giungevano a Dolceacqua il 10 settembre 1943, successivamente sostituite da altre ogni trenta-quaranta giorni, per rimanervi fino al 23 aprile 1945. Durante tale periodo effettuarono numerose perquisizioni domiciliari, asportando spesso e volentieri materassi, coperte, biancheria, apparecchi radio, biciclette e tutto quello che era necessario alla soldatesca. Famiglie intere furono obbligate a sgomberare le loro case che venivano occupate dalla truppa e dai Comandi. Rapine furono compiute anche nelle case fatte sgomberare e nelle case di campagna, con prelievo di pecore, capre, agnelli, mucche e prodotti agricoli. Il Comune era sempre stato in contatto con le Autorità provinciali fino al 24 aprile 1945, mentre rimaneva staccato durante l'occupazione francese.
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria) - vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016
Il Comando delle Brigate Nere ha una vasta rete di spionaggio che fornisce informazioni sui movimenti e sull'ubicazione delle formazioni partigiane.
Nel mese di giugno 1944 il predetto Comando ha a sua disposizione molte notizie sulla situazione numerica dei garibaldini e ne traccia un prospetto:
[...] Zona di Dolceacqua
Circa 70 ribelli armati trovansi nei pressi della Cappella dell'Addolorata, tra Dolceacqua e Monte Belgestro. Pare che altri gruppi di ribelli pure armati si trovino sulla cispluviale tra Roverino (Val Roja) e Camporosso (Val Nervia). Notati gruppi di avvistamento al chilometro 9 della strada Dolceacqua-Isolabona ed alla q. 370. [...]
Carlo Rubaudo, Storia della Resistenza Imperiese (I Zona Liguria) - Vol. II. Da giugno ad agosto 1944, edito a cura dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, Imperia, Dominici Editore, 1992
2.9.1944 - Distaccamenti della V^ Brigata combattono oltre Pigna (IM). A Dolceacqua colpi di cannone dei partigiani hanno messo fuori combattimento due carri armati tedeschi tipo "Tigre". I tedeschi hanno abbandonato diverse zone. Una squadra del Distaccamento Comando della V^ Brigata, dopo aver fatto un'azione di cannoneggiamento sulle posizioni tedesche di Dolceacqua (IM), attaccava sulla rotabile Pigna-Isolabona (IM) un'ottantina di tedeschi, che tentavano di passare il ponte rotto per entrare in Pigna. Dopo parecchie ore la squadra ripiegava perché i tedeschi abbandonavano la zona. Da parte tedesca tre morti e diversi feriti. Per quanto riguarda i partigiani, veniva preso prigioniero il Vice Comandante "Fuoco" e si registravano due feriti. documento ufficiale della II^ Divisione Garibaldi "Felice Cascione" riprodotto in Mario Mascia, L'Epopea dell'Esercito Scalzo, ed. A.L.I.S, 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia
Dolceacqua (IM) |
A fine settembre [1944] i presidi tedeschi di Isolabona e di Dolceacqua furono notevolmente rafforzati.
Ore 16 - azioni di mitragliamento in aperta campagna. Nessun danno. Due feriti uno dei quali gravemente.
Notiziario della Guardia Nazionale Repubblicana del 1 ottobre 1944, p. 48. Fonte: Fondazione Luigi Micheletti
Dolceacqua (IM) |
A Dolceacqua un CLN non fu mai costituito. Agivano comunque elementi isolati che aiutavano i partigiani in tutti i modi possibili ed in ogni circostanza. Avrebbe potuto essere membro del CLN di Dolceacqua l'antifascista Agostino Salamito, e con lui pensiamo di ricordare tutti quei "civili" che, nel Comune, hanno collaborato con la Resistenza, a cominciare da Amelio Rondelli e Giuseppe Rondelli, fucilati perché ritenuti collaboratori dei partigiani.
Questa in estrema sintesi la situazione a Dolceacqua durante i venti mesi della Resistenza. Ma verso la fine di quel sofferto periodo avvenivano degli episodi particolarmente tragici, che vale la pena rievocare con un minimo di dettaglio. A metà febbraio 1945 era stato commesso un ingente furto di esplosivo, per cui il Comando tedesco aveva avvertito che, se entro ventiquattro ore la refurtiva non fosse stata restituita, avrebbe fatto fucilare degli ostaggi e bruciato il paese. A tali minacce una ragazza del paese denunciava due giovani del luogo come autori del furto. Massimo Velio e Mario Tornatore venivano arrestati e fucilati nel cimitero locale il 16 febbraio 1945.
Francesco Biga e Ferruccio Iebole, Op. cit.
Dolceacqua (IM) |
Il 18 marzo 1945 in un rastrellamento nazifascista vennero catturati a Dolceacqua (IM) 5 partigiani. Detto rastrellamento era stato provocato dal maresciallo repubblichino Luigi Salvagni per vendicare il fratello Federico Agostino, maresciallo della G.N.R. ucciso dai patrioti in quanto guida dei tedeschi nelle pregresse barbare aggressioni a Rocchetta Nervina, Soldano e Seborga.
L’operazione riguardò anche il comune di Bordighera. Veniva cercato in modo particolare Ettore Biancheri. Otto giovani vennero riconosciuti come partigiani: arrestati, furono torturati e fucilati il 21 marzo 1945 presso Forte San Paolo di Ventimiglia.
Tra questi martiri, Paolo Biancheri (Paolo), nato a Bordighera, e i due fratelli Biancheri, detti Lilò, Bartolomeo ed Ettore, patrioti del Gruppo Sbarchi di Vallecrosia. Un documento d’epoca indirizzato al CLN di Bordighera, oggi conservato a Sanremo, ricorda che essi vennero fucilati insieme a Paolo Balbo (Pietro), Adolfo Piuri (Stella), Giuseppe Rosso (Pierino), Emilio Sasso (Puma) e Giuseppe Verrando (Mil).
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999
Giorgio Caudano, Gli eroi sono tutti giovani e belli. I caduti della Lotta di Liberazione. I^ Zona Liguria, Edito dall'Autore, 2020
Il Comandante tedesco della zona di Dolceacqua era Obert Hippel della 38^ divisione - rep. 1 - Fanteria residente a Isolabona.
Dei 5 partigiani suddetti si perdono le tracce. Da una lettera del 2 luglio 1945 della Questura di Imperia indirizzata al CLN prov.le di Imperia si comunica che in data 17.06.1945 sono stati rinvenuti in località Forte San Paolo i cadaveri di 9 (?) garibaldini trucidati dai nazifascisti tra cui i 5 partigiani menzionati.
Sabina Giribaldi, Episodio di Forte San Paolo, Ventimiglia, 18-21.03.1945, Atlante delle Stragi Naziste e Fasciste in Italia
Dolceacqua (IM): il Castello Doria |
Nella mattinata del 18 marzo 1945 i nazifascisti eseguivano un duro rastrellamento nella sola Dolceacqua, voluto dal maresciallo repubblicano Luigi Salvagni, di servizio a Sanremo, per vendicare la mortedel fratello Federico, giustiziato dai patrioti perché guida dei tedeschi nelle barbare aggressioni a Rocchetta Nervina, Soldano e Seborga. Venivano così catturati i patrioti Paolo Pietro Balbo (Pietro), nato nel 1928; Adolfo Piuri (Stella), nato nel 1924; Giuseppe Rosso (Pierino), nato nel 1926; Adolfo Piuri (Stella), nato nel 1924; Giuseppe Rosso (Pierino), nato nel 1926; Emilio Sasso (Puma), nato nel 1926 e Giuseppe Verrando (Mil), nato nel 1921. Il giorno successivo i cinque giovani venivano portati in casa di Teodoro Rosso, sempre a Dolceacqua, e pestati tanto barbaramente da far colare il loro sangue sul pavimento, battuti e martirizzati con cinghie, calci e pugni dal brigadiere Achille Verardi e dai militi della Brigata Nera, marescialo Giuseppe Stillo e caporale Pietro Piccinini. Nel pomeriggio venivano condotti al Comando tedesco di Bevera [Frazione di Ventimiglia], ubicato nella casa del barone Galleani, alla presenza di Obert Hippel, comandante della zona di Dolceacqua. Dunque, consegnati ai tedesci, si perdevano le loro tracce, anche oltre la Liberazione. Dopo più di due mesi di incessanti ricerche, il 17 di giugno nel forte San Paolo di Ventimiglia venivano rinvenuti, tra diversi altri, i corpi dei cinque patrioti assassinati dagli Unni al servizio dell'esercito tedesco.
Oltre una ventina di cittadini di Dolceacqua riceveranno il brevetto di partigiano combattente dalla Commissione Militare regionale ligure. Tra loro i cinque caduti più sopra menzionati, come pure il partigiano Giuseppe Dall'Orto che, catturato e deportato in Germania, sarebbe col tempo riuscito a ritornare a casa.
Dolceacqua subiva numerosi bombardamenti aerei e navali con la conseguente distruzione di otto edifici, mentre altri cinquantacinque rimanevano danneggiati compresi le scuole ed il cimitero. Dal 17 agosto 1944 al 21 febbraio 1945, quattordici bombardamenti causavano complessivamente sette vittime: Emma Barberis, Giuliano Petri, Carmela Pasquale, Vanda Alloni, Mario Gavazzi, Rosa Rigoni, Carlo Giglio. Ricordiamo pure Silvano Crivelli.
Francesco Biga e Ferruccio Iebole, Op. cit.
9 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM del II° Battaglione "Marco Dino Rossi", prot. n° 12, al comando della V^ Brigata - Segnalava che ... Dolceacqua (IM) era presidiata da circa 500 tedeschi dotati di 400 cavalli...
15 marzo 1945 - Dal comando della V^ Brigata, prot. n° 342, al Comando Operativo della I^ Zona Liguria ed al comando della II^ Divisione - Comunicava che... sembrava che a Dolceacqua con i nuovi arrivi vi fossero addirittura 2.000 tedeschi con 500 muli al seguito...
22 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM della V^ Brigata, prot. n° 352, alla Sezione SIM della II^ Divisione - Comunicava che... a Dolceacqua i nemici superavano le 2.000 unità con una dotazione di "un alto numero di quadrupedi"...
23 marzo 1945 - Dalla Sezione SIM [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni", prot. n° 353, al comando della I^ Zona Operativa Liguria ed al comando della II^ Divisione "Felice Cascione" - Comunicava che ... a Dolceacqua vi erano più di 2.000 nazifascisti...