lunedì 1 agosto 2022

Quattro viaggi via mare, fra Ventimiglia e Nizza, senza segnalazioni

Una vista sulla Costa Azzurra ed il Principato di Monaco

[...] ma l'organizzazione S.A.P. proseguiva senza soste. Alla fine di dicembre [n.d.r.: 1944] si erano formati 4 distaccamenti in città [n.d.r.: Sanremo] un quinto a Ospedaletti ed un sesto a Bordighera, Vallecrosia, Ventimiglia.
[...] Recezione del Cap. Bentley proveniente dalla Francia.
Salvataggio del maggiore Romano, della missione Gino e di quella di Leo e Rosina trasportati in Francia; 4 viaggi via mare, fra Ventimiglia e Nizza, senza segnalazioni, con trasporto di armi e munizioni per le formazioni di città e di montagna.
Invio di armi a Neggi, alle forze Armate.
Trasporto in Francia, via mare, di prigionieri alleati.
La Frontiera Italo Francese venne attraversata 20 volte, via terra con trasporto di messaggi, viveri e munizioni.
Trasporto fra Bordighera e Ospedaletti e quindi a Sanremo di armi.
[...] Il 23 aprile al primo annuncio dello sganciamento tedesco le SAP e GAP vennero mobilitate e poste al diretto comando dei suoi ufficiali.
Il 24 aprile, nelle prime ore della mattina, vennero iniziati, in tutto il circondario, i combattimenti.
Le Sap di Bordighera e Vallecrosia occuparono le cittadine dopo aver ucciso 13 nazifascisti e averne catturato 5 [...]
IL COMANDANTE DELLE BRIGATE S.A.P. (Rag. Antonio Gerbolini) - IL PRESIDENTE DEL C.C.L.N. DI SANREMO (Dott. Cristel Giovanni)
Relazione del C.L.N. circondariale e del comando S.A.P. di Sanremo sull'attività della V^ VI^ VII^ Brigata S.A.P. (Dalla loro costituzione al 25 aprile), documento in Fondo “Giorgio Gimelli”, ILSREC, copia di Paolo Bianchi di Sanremo (IM)


L'estratto della relazione - in quanto tale pressoché inedita - dei patrioti di Sanremo, qui sopra pubblicato, si riferisce, nella sua schematicità, al Gruppo Sbarchi Vallecrosia, il gruppo più specializzato della SAP della zona di confine. Gruppo Sbarchi, una definizione la cui genesi non era più chiara agli stessi protagonisti che a distanza di decenni dagli eventi della Resistenza resero le loro testimonianze a Giuseppe Mac Fiorucci per la stesura dell'omonimo opuscolo (Gruppo Sbarchi Vallecrosia, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia - Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale “Il Ponte” di Vallecrosia (IM), 2007): furono interviste molto vivaci, che hanno gettato luce anche sugli aspetti più tecnici delle richiamate operazioni, ma che hanno inoltre tratteggiato le singole adesioni alla Resistenza e personali, precedenti trascorsi in montagna. Forse sono utili alcuni collegamenti, in ogni caso non esaustivi della materia. La più recente fatica di Sergio Favretto, "Partigiani del mare", pur nel suo puntuale svolgimento con inquadramento in accadimenti di portata più generale, è molto atta allo scopo. Per il giusto rilievo - supportato, tra l'altro, con la copia di una dichiarazione del comandante della I^ Zona Operativa Liguria, Nino Siccardi, "Curto" -, dedicato ai compiti specifici svolti da Renzo Rossi. È opportuno sottolineare che il Gruppo Sbarchi si fece già trovare pronto per la Missione Kahnemann, partita da Vallecrosia nella notte tra il 14 ed il 15 dicembre 1944, per cui sarebbe interessante indagare sulla preparazione ricevuta, ad oggi scarsamente attestata, se si escludono, forse, l'incarico - vedere infra - dato a settembre 1944 da Vitò [Giuseppe Vittorio Guglielmo, che si firmava Ivano] allo stesso Renzo Rossi ed i viaggi oltre confine di Alberto Nino Guglielmi. Si riproducono qui di seguito alcuni brani già pubblicati. Il mentovato documento Gerbolini-Cristel risulta, dunque, significativo, nell'economia di questo discorso, non tanto perché introduca nuove informazioni quanto per fare il punto con una fonte sinora mai pubblicata circa una narrazione complessa, nella quale diversi furono gli attori (a titolo dimostrativo si citano adesso il sergente Bertelli ed i suoi bersaglieri e i fratelli Biancheri, martiri della Resistenza). E diverse furono le interazioni, non sempre positive, come per gli effetti a cascata ingenerati dall'agguato mortale compiuto ai danni del capitano Gino Punzi, in quanto dall'arresto del suo radiotelegrafista, costretto dai nazisti a trasmettere falsi messaggi all'OSS di Nizza, si pervenne, per vie traverse, anche al ferimento del comandante partigiano Stefano Leo Carabalona. In questo quadro, risulta opportuno fare un cenno anche ad altri passaggi clandestini in Francia, compiuti - non sempre via mare, in verità - da altri patrioti, specie di Ventimiglia, come fu il caso di Paolo Loi, qui menzionato.
Adriano Maini

Banditi invividuali che si trovano in città [Sanremo] sono probabilmente i due fratelli Bestagno: Mario e Gerolamo. Forse anche il Kanemahn [n.d.r.: Kahnemann; i fascisti non erano poi così bene informati: dei fratelli Kahnemann Eugenio (Nuccia)  a quella data era già in Francia, avendo compiuto la missione di cui era stato incaricato e, forse, Francesco lo aveva già raggiunto, cosa che, comunque, fece di lì a breve]
Diario (brogliaccio) del Distaccamento di Sanremo (IM) della XXXII^ Brigata Nera Padoan, 29 dicembre 1944 - Documento in Archivio di Stato di Genova, copia di Paolo Bianchi di Sanremo
 
[...] Collaborò attivamente al trasporto dalla spiaggia di Vallecrosia (prov. di Imperia) alla città di Sanremo di armi e munizioni che venivano clandestinamente sbarcate su quella spiaggia da natanti alleati a destinazione delle forze armate della Resistenza. (Marzo/Aprile 1945).
Fu appunto in occasione di questa attività che in procinto di essere scoperto e arrestato dal servizio segreto germanico dovette, poco prima della liberazione, allontanarsi dalla nostra città, rifugiandosi nuovamente in Piemonte.
Questo C.L.N. circondariale è profondamente grato al sig. Ise Gutensplan di quanto egli, pur straniero, ha operato per la vittoria del movimento di Resistenza Italiano, al quale egli ha dato tutto sé stesso, con entusiastica dedizione di tutto sé stesso.
(rag. Antonio Gerbolini)                       (prof. dott. Mario Mascia)
Dichiarazione del CLN di Sanremo, maggio 1945,
documento nel Fondo “Giorgio Gimelli”, ILSREC, copia di Paolo Bianchi di Sanremo (IM)
 
[...] 26. Il 10 settembre tre patrioti italiani arrivarono dall'area di Ventimiglia a 0645A [n.d.r.: si presume nome in codice di una spiaggia della Costa Azzurra occupata dagli alleati e prossima a St. Raphael] e furono raccolti da un PT. Furono interrogati a bordo dell'ammiraglia circa riscontrabili informazioni riguardanti disposizioni di truppe, posizioni di batterie nemiche, sedi di comando, posti di stivaggio di siluri umani [n.d.r.: i cosiddetti maiali] e sottolinearono il basso morale delle truppe tedesche della zona. Furono poi trasferiti a Nizza presso il comando dell'esercito per un ulteriore interrogatorio. Più tardi nostre navi spararono, con il supporto di aerei da ricognizione, su alcuni obiettivi indicati da questi patrioti italiani.
Da un rapporto di settore della Marina da guerra statunitense, operante nel teatro del Mediterraneo con base nel sud della Francia (U.S. Atlantic Fleet, Task Force 86 Operations and Action of the Support Force Eighth’ Fleet During Invasion Of Southern France)

Il sopra evidenziato rapporto della Marina statunitense coincide in pieno con il racconto dei fatti, tramandato a livello locale nella zona di Ventimiglia e plasticamente riportato - come si può leggere a questo collegamento - da Arturo Viale; i patrioti italiani coinvolti erano, dunque, Elio Rosati, Memmo Miseria ed Ernani Boscaglia.
Adriano Maini
 
Mentone

Pietro Loi resta in territorio francese, opererà tra Carnoles e Mentone in qualità di addetto a radio libera; ritornerà [a Ventimiglia] saltuariamente via Grammondo, Grimaldi e la Mortola;  la sua missione è di trasmettere notizie militari, di portare in salvo altri perseguitati e, poiché i suoi genitori erano in pericolo, attendeva di portarli oltre confine.
don Nino Allaria Olivieri, Ventimiglia partigiana… in città, sui monti, nei lager 1943-1945, a cura del Comune di Ventimiglia, Tipolitografia Stalla, Albenga, 1999

Vallecrosia (IM): Via Col. Aprosio

Inoltre vennero comprate sei grosse barche a Vallecrosia per un valore di lire 22.0000 [...] necessarie per traghetti clandestini.
Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. Da settembre a fine anno 1944, a cura Amministrazione Provinciale di Imperia e con patrocinio IsrecIm, Milanostampa Editore - Farigliano, 1977

A settembre 1944 insieme a Renzo Rossi partecipai all’incontro con Vitò [Giuseppe Vittorio Guglielmo, in quel momento comandante della V^ Brigata d'Assalto "Luigi  Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", da dicembre 1944 comandante della II^ Divisione "Felice Cascione"]. Ci accompagnò Confino, maresciallo dei Carabinieri che aveva aderito alla Resistenza. Vitò investì formalmente Renzo Rossi del compito di organizzare, per la nostra zona, il S.I.M. [Servizio Informazioni Militare] e la S.A.P.: io fui nominato suo agente e collaboratore.  
Renzo Biancheri, "Rensu u Longu", in Giuseppe Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia,  ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia - Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM), 2007  

Una vista da Bordighera sulla Costa Azzurra

Novembre 1944 mio passaggio in Francia perché in qualità di capitano pilota avrei potuto prospettare lanci nella zona. Per equivoco al mio arrivo fui arrestato e sottoposto a duri interrogatori da parte della polizia francese delle Nouvelle Prisons di Nizza. Chiarito l'equivoco, mi offro volontario per essere sbarcato da solo nella Val Nervia per preparare la ricezione della missione alleata capeggiata dal cap. Bentley. Sbarcato alle 2 di notte da un motoscafo inglese, mi trovai sulla spiaggia di Val Nervia solo per 6 giorni. Presi poi i contatti con Gino [n.d.r.: Luigi Napolitano di Sanremo (IM), in quel periodo ancora commissario del I° Battaglione "Mario Bini" della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione] e Curto [Nino Siccardi]. Segnalai per varie notti consecutive a mezzo di lampadina elettrica la possibilità di sbarco della missione. Il 6 gennaio 1945 la missione sbarcava...
Antonio "Tonino" Capacchioni, manoscritto, documento IsrecIm, pubblicato in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.

Accettando l'incarico di capo dell'Ufficio Operazioni della Missione in zona nemica, tramite Corsaro [Giulio Pedretti] il comandante Stefano Carabalona (Leo) poteva inviare da Pigna al Comando alleato [quello di Nizza] le informazioni necessarie sui dispositivi di difesa tedeschi, da distruggere con bombardamenti aerei. Il comando della II^ Divisione "Felice Cascione" aveva chiesto a quello alleato le credenziali... Il 5 ottobre [1944] tramite il comando della V^  Brigata "Luigi Nuvoloni" il comando della II ^ Divisione riceveva il benestare degli alleati, mentre Carabalona, ancora nella zona di Pigna, da una loro lettera apprendeva che il generale americano Alexander aveva incaricato il capitano inglese Robert Bentley (Bob) di raggiungere con il sergente radiotelegrafista John Mac Dougall (Mac), munito di ricetrasmittente, il comando della Divisione...
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016

Camporosso (IM): la zona a mare dove abitava la famiglia di Alberto Nino Guglielmi e da cui passò, al momento dello sbarco, la missione del capitano Bentley

Stefano Carabalona, classe 1918, fu sul fronte albanese e, nella Resistenza, ufficiale alle operazioni della V Brigata, successivamente passò in Francia (agosto 1944) presso gli Alleati (A.P.D., 772 V.S. Army).
Francesco Biga, Ufficiali e soldati del Regio Esercito nella Resistenza imperiese in Atti del Convegno storico LE FORZE ARMATE NELLA RESISTENZA di venerdì 14 maggio 2004, organizzato a Savona, Sala Consiliare della Provincia, da Isrec, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea della provincia di Savona (a cura di Mario Lorenzo Paggi e Fiorentina Lertora)

Bordighera (IM): la casa al tempo abitata da Renzo Biancheri

Bordighera (IM): pertinenza della casa di Renzo Biancheri, che si affaccia su Via XX Settembre

Bordighera (IM): ancora uno scorcio della casa di Renzo Biancheri

La missione andò a rotoli con il ferimento di “Leo” [Stefano Carabalona], che venne nascosto nella cantina di casa mia [a Bordighera].
I tedeschi rastrellarono tutta la zona cercando “Leo”; “visitarono” anche la mia casa: sulla porta rimasero le impronte dei chiodi degli scarponi di quando sfondarono l’ingresso a calci.
Ma non cercarono in cantina, si limitarono ad arraffare del cibo dalla cucina. Con Renzo Rossi nascondemmo tutti i documenti del S.I.M. e del C.N.L. [di Bordighera (IM)] nel mio giardino, preparandoci al trasferimento di “Leo” in Francia.
Renzo “Gianni” Biancheri in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.

Spiagge tra Vallecrosia e Bordighera

L'attività della Squadra di azione patriottica di Vallecrosia-Bordighera fu indubbiamente una delle più ardite più pericolose...
I collegamenti con la montagna venivano mantenuti dai sapisti stessi; e quelli con Sanremo da Renzo [Stienca Rossi] e negli ultimi tempi dal giovanissimo studente Enrico Cauvin [di Vallecrosia].
All'inizio l'attività della SAP aveva carattere informativo, costituendo essa il SIM della zona e funzionando spesso di collegamento con le formazioni di montagna, stanziate nell'immediato retroterra.
Mario Mascia, L'Epopea dell'Esercito Scalzo, Ed. ALIS, Sanremo (IM), 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia

Doveva giungere dalla Francia o un sommergibile o il motoscafo di “Caronte” [Giulio "Corsaro" Pedretti] per prelevare gli ex prigionieri. Aspettammo fin quasi all’alba. Non arrivò nessuno. Questo fu un grave imprevisto: un conto è nascondere cinque soldati alleati in montagna, altro è nasconderli in un centro abitato bombardato dagli alleati e sottoposto a continui rastrellamenti. Li nascondemmo a sua insaputa nella casa di Fortunato Lazzati, vicina all’abitazione di Achille [“Andrea” Lamberti]. Fortunato era sfollato a Vallecrosia Alta e aveva sbarrato la porta della sua casa […] Prima di partire uno dei “passeur” volle collaudare le barche per verificare che tenesso il mare. Imbarcati tutti, partirono in 9 guidati da Achille e un altro, non ricordo se “Gireu” o Renzo Rossi o altri. Credo Renzo Rossi, che era il capo di tutta l’organizzazione sbarchi. Arrivarono sani e salvi [n.d.r.: verso il 20 marzo 1945 e a Montecarlo] e questa operazione accrebbe non poco la considerazione degli alleati per la Sezione Sbarchi di Vallecrosia. 

Renato "Plancia" Dorgia in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.

Vallecrosia (IM): la spiaggia allo sbocco del rio Rattaconigli e, sulla destra, il Seminario di Bordighera

Il 3 Aprile 1945 improvvisi movimenti al Petit Rocher fecero supporre che qualcosa stava per accadere; di fatto un paio di jeep cariche di sacchi vennero sca­ricate nel cortile. La sera del 4 due vallecrosini: Renato [Dorgia] e Girò [Pietro Gerolamo Marcenaro] si uniscono a noi, indossando (loro!) uniformi inglesi; arriva anche lo stato maggiore: il Maggiore Betters della RAF ne è il capo; con lui il cap. Lamb e il ten. Burton; da Nizza, intanto giungeva il Chris Craft, un motoscafo molto veloce: era condotto da Jean di Monaco.
Caricammo il materiale e i battelli di gomma e, venuta la notte, con Pippo mi accomodai sui sedili poppieri; un coro di saluti, strette di mani e in bocca al lupo.
Lasciammo Elio [Ampelio Bregliano] e Gianni a guardia della "proprietà". Con veloce navigazione, superati il Cap Ferrat e la punta di Mortola, si giunse in quel di Vallecrosia, nei paraggi del Seminario di Bordighera. Nessun segnale da terra. Motori al minimo, gonfiati i battelli e calati in mare, caricammo tutto il materiale e lentamente remammo verso riva. Approdammo e messi i battelli in secca ci coricammo sulla spiaggia; Renato [Dorgia] e un collega [n.d.r.: Pietro Gerolamo Marcenaro, Gireu] andarono alla ricerca di quelli che dovevano aspettarci e raggiuntili ci allontanammo dalla spiaggia; sentimmo il motoscafo che si portava verso il largo. Ci nascondemmo fuori Vallecrosia e il giorno dopo, 6 aprile [1945], si riprese la montagna: [passando per] Negi [Frazione di Perinaldo (IM)], sino a San Faustino [Molini di Triora (IM)] in valle Argentina. Nuova vita partigiana!   
Paolo Pollastro Loi, testimonianza raccolta da Don Nino Allaria Olivieri in Ventimiglia partigiana… in città, sui monti, nei lager 1943-1945, a cura del Comune di Ventimiglia, Tipolitografia Stalla, Albenga, 1999