Vallecrosia (IM): Via Col. Aprosio (Via Aurelia ) a levante |
Vallecrosia (IM): Via Col. Aprosio a ponente |
Vallecrosia (IM): uno scorcio dell'area dove sorgeva il campo di internamento |
La motivazione della massima ricompensa al valore illustra bene la figura del capitano di complemento Antonio Valgoi. Essa recita infatti: "Comandante di reparto munizioni e viveri di un gruppo artiglieria, nei giorni immediatamente successivi all'armistizio partecipava attivamente e valorosamente ad aspra lotta. Al profilarsi dell'insuccesso delle nostre armi, informato dai suoi artiglieri che gli ufficiali venivano passati per le armi e sollecitato a rifugiarsi all'ospedale militare, dove avrebbe potuto facilmente confondersi col personale sanitario perché laureato in medicina e chirurgia, rifiutava con orgogliosa fierezza il suggerimento per rimanere, fino all'ultimo, accanto ai soldati che la Patria gli aveva affidato. Subito dopo la cattura accortosi che il comandante dell'unità avversaria faceva schierare armi automatiche intorno al reparto, con l'intento di sterminare indiscriminatamente i suoi dipendenti, si portava decisamente avanti a tutti e dichiarava: "Sono io il comandante di questi uomini. Sparate su di me". Aveva appena finito di pronunciare queste parole che una raffica lo abbatteva esanime al suolo unitamente ai suoi valorosi artiglieri".
Redazione, Antonio Valgoi, ANPI
Durante il 1944 vi furono alcuni tentativi di creare un vero CLN Comunale, ma non si andò mai oltre il pur lodevole intento. Sappiamo tuttavia da quanto narrato al capitolo IX della precedente Sezione, dedicata alla Divisione SAP "G.M. Serrati", che i giovani di Vallecrosia non se ne stettero comunque con le mani in mano. La fascia costiera da Bordighera a Ventimiglia, in gran parte minata, specie dopo la metà d'agosto 1944, sarebbe stata a lungo teatro dei rischiosi traffici marinari e terrestri del Distaccamento Sbarchi con la Costa Azzurra ormai liberata dagli alleati. Per non parlare poi dei molti che si aggregarono alle formazioni partigiane della V Brigata "L. Nuvoloni" operanti nell'entroterra.
Come che sia, quanti clandestinamente s'erano adoperati in azioni contro il nemico, cercando a un tempo di coinvolgere tutti gli antifascisti del paese nella lotta di liberazione, si radunavano in Comune il 27 aprile 1945 per costituire il CLN Comunale e collegarsi con tutti gli altri organi della Provincia creati o controllati dalla Resistenza. Erano presenti Don Giuseppe Gastaldo (Democrazia Cristiana), Mario Bussi (Partito Liberale), Annibale Vedovati (Partito Democratico del Lavoro), Ettore Gibelli (Partito Repubblicano), Achille Lamberti (Partito d'Azione), Attilio Cassini (indipendente), Luigi Ravera (PSIUP), Giacomo Sasso (Partito Comunista) e Gerolamo Marcenaro (CVL), [n.d.r.: alcuni riferimenti ai partiti, quelli per Vedovati e Lamberti, entrambi comunisti, sembrano essere stati fatti di comodo, al fine di rendere più unitario l'organismo] assistiti da Salvatore Marchesi (Salvamar), ispettore del CLN Circondariale di Sanremo, e da Giacomo Amalberti come segretario.
Veniva nominato presidente del CLN Annibale Vedovati. Quindi, per acclamazione erano eletti Mario Lorenzi presidente della Commissione Annonaria, Alessandro Zitomirski presidente della Commissione di epurazione e Rinaldo Aprosio presidente della Commissione tecnica.
In continuazione di seduta, a scrutinio segreto era eletto anche il sindaco provvisorio della Giunta Comunale nella persona di Ettore Aprosio, con Ettore Gihelli assessore anziano e Pietro Raimondo, Umberto Aprosio, Achille Lamberti membri della Giunta. Il segretario comunale Giovanni Scroscia, essendo incompatibile la sua presenza con la nuova Giunta, veniva sostituito con Aldo Rossi.
Il successivo trentuno maggio 1945 si riuniva la Giunta Comunale che eleggeva definitivamente il sindaco nella persona di Francesco Biancheri. A seguito delle elezioni amministrative democratiche il 26 aprile 1946 sarà eletto sindaco Antonio Guglielmi.
Oltre una ventina furono i cittadini di Vallecrosia riconosciuti purtigiani combatttenti, tre dei quali, caduti in combattimento; li ricordiamo qui di seguito per nome e cognome, nonché luogo e data della loro scomparsa: Filippo [n.d.r.: in verità ricordato come Alipio] Amalberti (Alip), Badalucco 6.6.1944, Giuseppe Fantoni (Balilla), Borello di Sanremo 6.9.1944, Armando Ferraro (Cobra), Sospel 12.8.1944, riportando altresì l'elenco nominativo di tutti gli altri in nota.
Tra gli arrestati già altrove menzionati (vedasi Bordighera) dei giorni 22 e 23 maggio 1944, finiti nei campi di concentramento in Germania, ricordiamo ancora Ermanno Buffa, Edmondo Gazzano (Maras), Stefano Garibaldi e Stefano Riello, i due ultimi dei quali non sarebbero più tornati. E ugualmente ricordiamo Gino Cocco, Caldino Ramella e Giulio Tamagno, civili anch'essi deportati in Germania.
Vallecrosia fu anche sede di un campo di concentramento ubicato in un quartiere militare del Regio Esercito edificato verso la metà degli anni Trenta. Con la proclamazione della Repubblica Sociale uno degli edifici fu adibito all'internamento degli ebrei rastrellati. Alcuni di questi edifici sono oggi scomparsi, ma è importante non scordare quel campo di internamento per ebrei, che ci ravviva la memoria di tanti altri simili campi sparsi per l'Europa occupata dal Terzo Reich, dove si perpetrarono i più nefandi orrori della seconda guerra mondiale, nel comune auspicio che simili eventi non abbiano mai più a verificarsi. Si legga in proposito lo scritto di Gustavo Ottolenghi, Il Campo di Vallecrosia, in "Sommario", trimestrale dell'Amministrazione Provinciale di Imperia, n. 93, gennaio-maggio 2003.
Riguardo ai danni di guerra subiti dalla città, sei furono i fabbricati andati completamente distrutti a causa di incursioni aeree o altre azioni di bombardamento, e centoquarantanove altri subirono lesioni per lo stesso motivo. Sempre a causa dei bombardamenti persero la vita Caterina Pollero e Guido Rosa, mentre dieci persone rimasero ferite.
Dopo la Liberazione nel ponente si determinava una situazione critica che nessuno avrebbe mai pensato potesse verificarsi, e cioè una dura occupazione da parte dei francesi, con l'impiego di truppe coloniali, del territorio tra la frontiera e la dorsale orientale della Val Nervia. Capitò persino che tra Bordighera e Vallecrosia fossero costituiti due posti di frontiera, con la bandiera italiana issata su quello a levante e la bandiera francese su quello a ponente. Insomma, un vero confine tra le due nazioni, come d'altronde confermava il 21 giugno 1945 anche Ettore Gibelli, sindaco di Vallecrosia. Detto in breve, i nostri "cugini" - esautorati tutti i CLN locali - non lesinarono pressioni per convincere la popolazione del territorio da loro occupato a votare mediante referendum popolare l'annessione alla Francia.
Questa situazione travagliata durò fino al giugno 1947, quando finalmente a Parigi furono stipulati i trattati di pace.
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria) - vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016, pp. 220-222
Alipio Amalberti, nato a Soldano l'11 febbraio 1901, già nelle giornate che seguirono l’8 settembre metteva in piedi un’organizzazione per finanziare ed armare i gruppi che si stavano formando in montagna a Baiardo (IM) insieme a Renato Brunati di Bordighera, fucilato dalle SS il 19 maggio 1944 sul Turchino e Lina Meiffret, proprietaria di una villa poco fuori Baiardo, punto di riferimento e talora rifugio di quella piccola banda, che, catturata insieme al fidanzato Brunati, venne deportata in un campo di concentramento in Germania, da cui tornò fortemente provata, ma salva. Arrestato il 24 maggio 1944 a Vallecrosia e tenuto come ostaggio, in quanto segnalato più volte come sovversivo, Alipio Amalberti venne fucilato a Badalucco il 5 giugno 1944 come ritorsione ad un'azione del distaccamento di "Artù", Arturo Secondo, compiuta il 31 maggio. Adriano Maini
Vallecrosia (IM): Villa Aprosio, già sede del Municipio |
Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia, Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia <Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM)>, 2007
Vallecrosia venne liberata dai francesi, i quali avevano sùbito manifestato mire annessionistiche per tutto l'estremo ponente della provincia di Imperia. Nei comuni si svolse pure il plebiscito per l'annessione alla Francia. Ricordo l'impegno dei preti salesiani di Vallecrosia contro l'annessione; con un vecchio ciclostile stamparono e distribuirono clandestinamente anche volantini di propaganda. Achille venne anche arrestato assieme ad Annibale Vedovati e in sua difesa fece il nome di Fernand Guyot. Messo a conoscenza dell'accaduto, Guyot fece intervenire con tutta la sua autorità l'ammiraglio francese comandante della base di Hyeres. Ad Achille fu annunciato che era in libertà, ma si rifiutò di uscire se non fosse stato liberato anche Vedovati. 11 comandante francese (Romanetti?), disperato più che indispettito, liberò anche Annibale.
Renzo Stienca Rossi in Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia, Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia <Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM)>, 2007