domenica 23 febbraio 2020

Il comando tedesco ordinò l'evacuazione degli abitanti di Airole (IM)

Una vista del paese di Airole (IM)
 
In base agli accordi presi a Casalecchio, nei pressi di Bologna, tra comandi supremi italiano e tedesco il 15 agosto 1943, la sostituzione del contingente italiano in Provenza con quello tedesco avrebbe dovuto ultimarsi entro il 9 settembre '43. Mentre le operazioni si stavano ultimando, giunse al comando dell'armata una comunicazione, "Memoria 44", in cui in previsione di una possibile aggressione tedesca veniva disposto che le divisioni Pusteria e Taro della IV armata fossero raccolte nelle valli Roja e Vermenagna "per interrompere le vie di comunicazione della Cornice..."                                         
Mario Torsiello (a cura di), Le operazioni delle unità italiane nel settembre-ottobre 1943, Stato maggiore dell'Esercito, Ufficio storico, Roma, 1975

Doc. 33 (BA-MA, RS 2-2/27) - Comunicazioni del Quartiermeister (sezione dello stato maggiore addetta, tra l'altro, ai rifornimenti ed all'amministrazione dei prigionieri di guerra) del II. SS-Panzerkorps all'Heeresgruppe B. 17-9-43: "Lungo la strada Cuneo - Ventimiglia, catturati al Colle di Tenda un btg. ed a Briga due btg. del 7° regg. Alpini. I cannoni del 5° regg. art., in posizione in montagna, privi dei serventi. A Saorgio, il ponte stradale e quello ferroviario fatti saltare [...]".       Carlo Gentile, Settembre 1943. Documenti sull'attività della divisione "Leibstandarte-SS-Adolf Hitler" in Piemonte, in Il presente e la storia: rivista dell'Istituto storico della Resistenza in Cuneo e provincia

Nel giugno del 1944 un gruppo di 63 cittadini ventimigliesi, fra i quali una donna, già individualmente impegnati nella lotta di liberazione, si attestavano in Località Cimone sui pendii nel Monte Grammondo (Frazione Villatella) [del comune di Ventimiglia (IM)] non lontano dalla frontiera, organizzandosi come «Distaccamento Partigiano Grammondo» [facente capo alla IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", dai primi di luglio alla II^ Divisione "Felice Cascione", alla fine di luglio alla V^ Brigata "Luigi Nuvoloni"] con raggio d’azione in Val Roia e Val Bevera, fra Olivetta San Michele, Airole e Ponte San Luigi [...] il 14-7-1944 la 5^ e 6^ squadra, al comando del Capo Partigiano, assaltano la Caserma di Olivetta San Michele, catturando la sciarpa littorio Giavelli e tre militi [...]  il 18-7-1944 tre squadre di partigiani assaltano e distruggono la Caserma di Airole (VaI Roia), occupata dalle Brigate Nere e da soldati tedeschi, infliggendo al nemico forti perdite, morti e feriti [...]
MARTIRIO E RESISTENZA della Città di Ventimiglia nel corso della 2^ Guerra Mondiale, Relazione per il conferimento di una Medaglia d’Oro al Valor Militare - Edita dal Comune di Ventimiglia (IM), 10  aprile 1971 - Tipografia Penone di Ventimiglia (IM)

2/9/1944 […] Fermi e decisi, aggrappandoci ai cespugli, scivoliamo giù in mezzo alla roccia e raggiungiamo il piede del viadotto sulla sponda sinistra del fiume. […] Superato il grande ostacolo del Roia, ci dirigiamo verso il paese di Collabassa [Frazione di Airole (IM)]; sul sentiero, fra alberi di pino, incontriamo un giovane di Olivetta San Michele e lo convinciamo a seguirci; il suo nome di battaglia sarà "Pineta", proprio a ricordo del luogo in cui l’abbiamo incontrato. Oltrepassato l’abitato di Collabassa proseguiamo verso il torrente Bevera […]
Giorgio Lavagna (Tigre), Dall’Arroscia alla Provenza - Fazzoletti Garibaldini nella ResistenzaIsrecim, ed. Cav. A. Dominici, Oneglia Imperia, 1982

In  Val  Roya,  nei  primi  giorni  dopo  lo  sbarco [lo sbarco alleato in Provenza dell'agosto 1944],  giunsero  dall’Italia  tre  battaglioni  tedeschi  con  il  compito  di  «ripulire»  la  zona  dai  partigiani  italiani e francesi. La 148a divisione si attestò il 1° settembre su una linea da Roquebrune fino all’Authion.
Alberto Turinetti di Priero, Il «fronte alpino»: 1944-1945, in  Alpi in Guerra
 
18.9.1944
Nel pomeriggio da parte della V^ Brigata ["Luigi Nuvoloni" dell'appena costituita Divisione "Felice Cascione", trasformazione della precedente IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione"] è stato effettuato col Mortaio da 81 sulla rotabile Breil-Saorge un'azione di disturbo. È stato possibile tirare solo 11 bombe poiché al primo colpo si è rotto un mollone ammortizzatore di rinculo del mortaio. Sono stati colpiti l'autoparco ed il tratto di strada antistante. Sorpresa e scompiglio da parte dei tedeschi che hanno dato l'allarme generale nella zona sgomberando con evidente disordine l'autoparco, sospendendo la circolazione dei veicoli in detta zona e tirando da Breil coi mortai a Punta Arpetta credendo fossimo in postazione in detta località.
30-9.1944
Una pattuglia del VII Distaccamento della V Brigata si scontrava in perlustrazione con un pattuglione tedesco sopra Saorge. Ne seguiva un breve combattimento nel quale un tedesco veniva ferito. La nostra pattuglia rientrava illesa...
Da un documento ufficiale della II^ Divisione Garibaldi "Felice Cascione" edito in Mario Mascia, L'Epopea dell'Esercito Scalzo, ed. A.L.I.S, 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia

 
[...] Verso la metà di Ottobre [1944] i patrioti dell'Abeglio [n.d.r.: monte che separa a levante il paese da Rocchetta Nervina (IM)] scendono in Airole per procurarsi cibo. Bloccato il paese, chiuse le porte della Chiesa dove era molta gente per le funzioni serali, si procurarono un sacco di farina, un mulo col conducente per portarlo via e se ne ritornarono sui monti. Non c'era in paese che qualche tedesco addetto al comando, che non potè reagire; ma tedeschi e fascisti arrivarono ben presto da Ventimiglia a cospargere molte case di catrame, e darvi fuoco coi lanciafiamme per rappresaglia. Fortunatamente non tutte le case incatramate presero fuoco, le fiamme fecero nelle altre pochi danni limitati essendo muri e volte di buona e forte muratura. da Lorenzo Limon, Penna Vintimili, Edizioni Saste, Cuneo, 1962

Nell'Autunno del 1944 i tedeschi in ritirata distruggono completamente a mezzo di cariche esplosive macchinario ed edifici della centrale idroelettrica. Vengono distrutte anche le paratoie di presa e un tratto di galleria di derivazione che alimenta la centrale di Bevera [Frazione di Ventimiglia (IM), alla confluenza dell'omonimo torrente con il fiume Roia]. Distrutta anche la casa di abitazione del personale della centrale.

Il 28 Ottobre 1944 [...]

AVVISO PER LA POPOLAZIONE DI AIROLE
Per ordine del Comando Tedesco per le ore 13.50 tutta la Popolazione deve trovarsi in Piazza per prendere ordini molto urgenti.

Nel pomeriggio all'ora indicata il ventimigliese Palmero Giovanni Battista, sposato con un'airolese, su ordine del comando tedesco dalla scalinata legge alla Popolazione riunita sulla piazza il seguente proclama:
Data la situazione Militare forzata del giorno, il Comando Militare Tedesco ha preso la precauzione e la protezione della popolazione.
Ordina subito l'evacuazione dei seguenti luoghi Airole - Collabassa
[Frazione di Airole (IM)] - San Michele - Olivetta - Fanghetto [i tre principali abitati del comune di Olivetta San Michele (IM)] - Libri - Piena Bassa e Piena Alta [n.d.r.: tre piccoli centri dell'attuale bassa Val Roia francese nel dipartimento delle Alpi Marittime].
Ordina che tutta la popolazione di Airole e Colla Bassa deve trovarsi per le ore 6.30 puntuale sulla strada Statale n 20 di Valle Roya di fronte al Pastificio Pallanca.
Ordina che tutta la popolazione di San Michele, Olivetta, Fanghetto, Libri e Piena deve trovarsi per le ore 7 precise di fronte al Municipio di San Michele.
La popolazione marcia sotto la protezione del Comando Tedesco. Tutti devono portarsi dietro lo stretto necessario per poter camminare. La prima marcia è di Km 25.
Appena la popolazione sarà passata tutti i ponti, gallerie e le mine stradali saranno fatte saltare.
Alcune Compagnie di Truppa Tedesca faranno visita in tutti i dintorni delle piccole Borgate e campagne per vedere se tutti hanno evacuato.
Chiunque verrà trovato sarà calcolato come bandito e sarà subito fucilato.
Nessuno può avviarsi verso Ventimiglia perchè anche
Ventimiglia dovrà evacuare.
La strada è controllata ai posti di blocco e chi verrà trovato sarà passato per le armi.
La vallata è in pericolo di essere occupata da 3000 banditi che si trovano sulle montagne.
Il forno deve lavorare sino alla mezzanotte per poter dare il pane alla popolazione per il viaggio.
Per gli ammalati e vecchi vi sarà una autoambulanza per il trasporto.


La mattina del 29 giorno di Domenica, Airolesi, Olivettani, Collantini, San Michelesi, Fanghettani e Penaschi sotto una pioggia battente si avviano a piedi verso Breglio [Breil-sur-Roya, bassa Val Roia francese, dipartimento delle Alpi Marittime].
Avevano con sè poche robe che potevano portare in sacchi, valige e pacchi. Qualcuno aveva anche la capra, qualche donna una gallina. Seguivano in autocarro ammalati, vecchi e bambini.
Vigilati da soldati armati, marciavano tristi per l'abbandono  del paese in circostanze ben diverse da quelle del precedente esodo.
A Breglio la pioggia cessò, il paese era deserto, la popolazione l'aveva sgombrato da poche ore. Pernottarono a Fontan [Val Roia francese, dipartimento delle Alpi Marittime] nel cinematografo e in Chiesa.
Il giorno 30 ripresero la marcia per Tenda, donde proseguirono in treno per Torino.
Durante la sosta a Tenda [Val Roia francese, dipartimento delle Alpi Marittime] alcuni si erano sbandati. Capre e galline erano state vendute o mangiate. A Torino furono ricoverati nelle casermette di Borgo San Paolo.
Alcuni Airolesi che avevano evitato di sgomberare il paese si rifugiarono nelle campagne e altri a Trucco [Frazione di Ventimiglia (IM)].
Ricordano i vecchi:
Oltre ad abbandonare le case senza aver potuto portare alcuna cosa, abbiamo lasciato gli alberi d'olivo carichi di frutto per un'annata quale non si ricordava da anni.

Lorenzo Rossi, Airole 500 anni. La storia di un paese nella cronaca di cinque secoli, Comune di Airole, Stabilimento grafico "Priamar" di Savona, 1998
 
 
I rapporti con la popolazione sono tesissimi. Il nemico s'impossessa di radio, muli, materassi, viveri e così via.
Il 29 ottobre 1944, giornata di pioggia dirotta. La popolazione è deportata al completo, deve andare a piedi fino a Tenda. Scene pietose di mamme con lattanti in braccio e ammalati costretti dalla frusta tedescaa muoversi a passo di corsa, vecchi maltrattati in continuazione. Alcuni riescono a fuggire e a nascondersi a Tenda e a Briga. Con la popolazione di Airole c'è anche quella di Collabassa, Olivetta, Piena e Fanghetto. Da Tenda la popolazione è portata in treno fino a Torino e alloggiata nelle casermette di Borgo San Paolo, dove niente era stato preparato poiché le autorità non erano state avvisate. Ed è lì che periscono ben quattordici persone, di cui dieci di Airole. Durante l'assenza della popolazione i tedeschi bruciano tutto il paese. Nella giurisdizione del territorio comunale di Airole risultano quattrocento fabbricati gravemente danneggiati in centro capoluogo e centocinquanta nella frazione di Collabassa. Sovente il Comune è soggetto a bombardamenti aerei. A causa di mine muoiono i cittadini Andrea Biancheri fu Giacomo, Andrea Biancheri di G.B., G.B. Biancheri fu Tommaso, Maria Biancheri sua moglie, Maria Odero in Pallanca, Carlo Pallanca fu Carlo, Carlo Pallanca fu Antonio, Lorenzo Pallanca di G.B., Teresa Pallanca.
Dai tedeschi sono uccisi i cittadini G.B. Boetto fu Lorenzo e Pietro Pallanca fu Pietro. Di Airole cade il partigiano Antonio Pallanca fu Lorenzo, ucciso dai tedeschi a Ventimiglia. Torneranno reduci dalla Germania Armando Pallanca, Dioniso Pallanca e Giovanni Pallanca. Si adoperava per alleviare le sofferenze della gente del paese il parroco Don Pasquale Aicardi.
Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria) - vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016, p. 230
 
Centrale idroelettrica di Airole (IM): part.

16 febbraio 1945 - Dal comando del I° Battaglione "Mario Bini", prot. n° 45, al comando della V^ Brigata  e al comando della II^ Divisione - Comunicava...  che a Briga Marittima erano stanziati circa 100 uomini tra tedeschi e russi, oltre a 40 genieri della RSI; che sempre da Briga erano fuggiti una ventina di soldati, in prevalenza russi, ricercati dai tedeschi; che Tenda era stata bombardata da aerei alleati, che avevano causato la morte anche di 2 ufficiali; che Fontan, Saorge, Forte Tirion e San Michele  [Frazione di Olivetta San Michele (IM)] erano occupati da tedeschi, che Breil, Libri, Piena e Olivetta [il borgo principale di Olivetta San Michele] erano terra di nessuno.

30 marzo 1945 - Dal Comando della I^ Zona Operativa Liguria al comando della II^ Divisione "Felice Cascione" ed al comando della VI^ Divisione "Silvio Bonfante" - Direttiva di stilare piani adeguati per impedire tentativi nemici di sabotaggio degli impianti elettrici di San Dalmazzo di Tenda, Airole, Oneglia e Bevera. "Occorre disarmare con urgenza le guardie nemiche prima che accada l'irreparabile". 

19 aprile 1945 - Da "Tina" [probabilmente Battistina Mucignat, nata a Rezzo (IM) il 29/10/1916, patriota della IV^ Brigata "Elsio Guarrini"] al comandante [della II^ Divisione "Felice Cascione"] "Vittò" [Giuseppe Vittorio Guglielmo] - Segnalava che "Briga è campo libero, nella notte partiranno tutte le truppe, nella giornata in corso non opereranno alcuna sortita, regolarsi di conseguenza".

da documenti Isrecim in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo II, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998-1999  


Il 25 Aprile del 1945, terminata la Seconda Guerra Mondiale, poco per volta ritornano come possono gli abitanti.
Il paese da sei mesi abbandonato è devastato, la maggior parte delle case bruciate e quelle risparmiate dalle fiamme sono vuote vuote, demolite le porte e finestre, non esiste luce elettrica, le campagne abbandonate, la Piazza invasa dalle erbe.
In questo allucinante scenario una sola risorsa, l'ulivo.
Nell'inverno e nella primavera del 1945 l'Esercito Germanico per procurarsi olio diede inizio alla raccolta delle olive utilizzando per aramare ossia bacchiare e far scendere il frutto dagli alberi, abitanti di Rocchetta, Dolceacqua [in Val Nervia] e Trucco che venivano trasportati in paese con autocarri militari.
La maggior parte della raccolta avvenne nelle terre del Piano vicine al paese e questo lavoro costò anche morti per causa dei bombardamenti e mitragliamenti degli Anglo Americani quando dall'alto notavano i teli stesi nelle fasce per la raccolta.
Ciò nonostante quando agli inizi di Maggio ritornano gli abitanti trovano ancora la grandissima parte degli alberi con i frutti pendenti e per terra le olive cadute mantenutesi in buonissimo stato stante l'erba alta cresciuta nelle fasce.
[...]
L'olio prodotto viene consumato, barattato , venduto e anche portato di contrabbando in Francia quasi giornalmente da decine di paesani che a spalle utilizzano tutti i sentieri conosciuti in ispecie partendo dalle campagne del Fasceo.
Il paese è in questo periodo occupato da truppe Francesi ed il 5 Maggio viene in Airole in visita il Comandante Francese Generale Doyen. Appaiono sui muri scritte favorevoli al passaggio alla Francia.
Uno dei primi provvedimenti delle Autorità d'occupazione Francesi è quello di dare un autogoverno al paese e a questo scopo nominano Sindaco di Airole il sig. Molinari Vincenzo (Vinsè).
L'Amministrazione Militare Francese nella persona del Capo di Battaglione Girard l'11 Giugno organizza il rimpatrio di 750 persone provvenienti da Torino ed abitanti in Airole e Olivetta San Michele.
Vengono disposti 3 convogli di 20 camion con partenza da Cuneo nei giorni 12, 15 e 18 Giugno con l'accompagnamento di 2 interpreti. Viene predisposto un posto di ristoro a Borgo San Dalmazzo [(CN)].
Terminata la Guerra e rientrata la popolazione, piano piano cominciarono a ritornare anche gli airolesi militari sparsi in tutta Europa, dalla Germania ai Balcani, dalla Francia al Sud Italia e alcuni dall'Africa e dall'Australia dove erano finiti nei campi di prigionia. La lenta ripresa fu ostacolata anche dal gravissimo pericolo dei residuati bellici, mine in particolare, che apportarono morti e feriti specialmente nella zona di Collabassa. [...]
Lorenzo Rossi, Op. cit.
 
... in seconda urgenza  [lavorare al ripristino dei] ponti ad Airole nella Val Roia... Ad Airole, che era stata completamente evacuata, c'è una scarsa presenza di truppe e si aggirano solo pochi abitanti...
rapporto dell'Armata Francese in data 14 maggio 1945 - stralcio di documento (Archivio francese SHAT) rintracciato da Giuseppe Mac Fiorucci in preparazione di Gruppo Sbarchi Vallecrosia, Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia < Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale “Il Ponte” di Vallecrosia (IM) > 2007
 
 










Ad ottobre 1945, come si può notare dai documenti qui sopra pubblicati, i problemi di Airole erano ancora piuttosto acuti.
Adriano Maini