La postazione a Vallecrosia (IM) dei bersaglieri che collaborarono clandestinamente alle attività via mare tra alleati e partigiani della I^Zona Operativa Liguria |
Un vista su Cap Martin, comune di Roquebrune Cap Martin, e sulla costa sino a Bordighera, in una fotografia dei tempi di guerra - Fonte: LI/c varenfrain (Laurent Icardo) |
A settembre 1944 insieme a Renzo Rossi partecipai all’incontro con Vitò [Giuseppe Vittorio Guglielmo, detto anche "Ivano", in quel momento comandante della V^ Brigata d'Assalto "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", da dicembre 1944 comandante della II^ Divisione "Felice Cascione"]. Ci accompagnò Confino, maresciallo dei Carabinieri che aveva aderito alla Resistenza. Vitò investì formalmente Renzo Rossi del compito di organizzare, per la nostra zona, il S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] e la S.A.P.: io fui nominato suo agente e collaboratore. [...]
Renzo Biancheri, "Rensu u Longu", in Giuseppe Mac Fiorucci, Gruppo Sbarchi Vallecrosia, < ed. Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia - Comune di Vallecrosia (IM) - Provincia di Imperia - Associazione Culturale "Il Ponte" di Vallecrosia (IM) >, 2007
Nell’ambito dell’O.S.S. veniva così costituita la Missione Corsaro, che assumeva il compito del collegamento tra il Comando alleato e i Comandi partigiani operanti nella zona Ventimiglia... Accettando l’incarico di capo dell’Ufficio Operazioni della Missione in zona nemica, tramite Corsaro, Leo [Stefano Carabalona, già comandante dell'8° Distaccamento della IX^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione", poi comandante di un Distaccamento della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni", infine comandante della Missione Militare (dei Partigiani Garibaldini) presso il Comando Alleato] poteva inviare da Pigna al comando alleato le informazioni necessarie…
Francesco Biga, (con la collaborazione di Osvaldo Contestabile), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. IV: Da Gennaio 1945 alla Liberazione, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2005
Novembre 1944 mio passaggio in Francia perché in qualità di cap. pilota avrei potuto prospettare lanci nella zona. Per equivoco al mio arrivo fui arrestato e sottoposto a duri interrogatori da parte della polizia francese delle Nouvelle Prisons di Nizza. Chiarito l'equivoco, mi offro volontario per essere sbarcato da solo nella Val Nervia per preparare la ricezione della missione alleata capeggiata dal cap. Bentley. Sbarcato alle 2 di notte da un motoscafo inglese, mi trovai sulla spiaggia di Val Nervia solo per 6 giorni. Presi poi i contatti con Gino [Luigi Napolitano di Sanremo (IM), in quel periodo commissario del I° Battaglione "Mario Bini" della V^ Brigata "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione] e Curto [Nino Siccardi, comandante della I^ Zona Operativa Liguria]. Segnalai per varie notti consecutive a mezzo di lampadina elettrica la possibilità di sbarco della missione. Il 6 gennaio 45 la missione sbarcava...
Antonio "Tonino" Capacchioni, manoscritto, documento Isrecim, pubblicato su Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.
Renzo Rossi (Renzo, Stienca, Zero)… dopo aver riorganizzato il CLN di Bordighera e dopo un periodo di permanenza in montagna lavorerà per il CLN circondariale adoperandosi tra l’altro in viaggi via mare… per stabilire rapporti tra le forze resistenziali italiane e ufficiali americani, inglesi, francesi… Renzo Biancheri (Gianni), di Bordighera, che aiutò Renzo Rossi nella sua attività… Giovanni Strato, Storia della Resistenza Imperiese (I^ zona Liguria) - Vol. I: La Resistenza nella provincia di Imperia dalle origini a metà giugno 1944, Sabatelli Editore, Savona, 1976
Francesco Biga, (con la collaborazione di Osvaldo Contestabile), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. IV: Da Gennaio 1945 alla Liberazione, ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2005
L'attività della Squadra di azione patriottica di Vallecrosia-Bordighera fu indubbiamente una delle più ardite più pericolose...
I collegamenti con la montagna venivano mantenuti dai sapisti stessi; e quelli con Sanremo da Renzo [Stienca Rossi] e negli ultimi tempi dal giovanissimo studente Enrico Cauvin [di Vallecrosia].
All'inizio l'attività della SAP aveva carattere informativo, costituendo essa il SIM della zona e funzionando spesso di collegamento con le formazioni di montagna, stanziate nell'immediato retroterra.
Dopo la costituzione della missione Leo [Stefano Carabalona] e l'arrivo in Italia del Cap. Bentley, ufficiale di collegamento alleato, la squadra collaborò con la missione Leo stessa e col cap. Gino [Luigi Punzi] allo scopo di preparare una zona di sbarco a Vallecrosia, dopo i tentativi effettuati ad Arma di Taggia allo stesso scopo, tutti falliti, e l'assassinio del Gino.
Preparare una zona di sbarco a pochi chilometri dal fronte, su una costa strettamente sorvegliata dal nemico, era impresa difficilissima, quasi disperata...
Mario Mascia, L'Epopea dell'Esercito Scalzo, Ed. ALIS, Sanremo (IM), 1946, ristampa del 1975 a cura dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia
Camporosso (IM): la spiaggia su cui sbarcò Bentley con il suo gruppo |
Camprosso (IM): la zona, prossima alla spiaggia dello sbarco, dove abitava la famiglia di Alberto Nino Guglielmi, presso la quale Bentley ed il suo gruppo fecero una prima sosta |
Renato Plancia Dorgia in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.
Una mappa d'epoca della zona di frontiera, presumibilmente in dotazione all'agente francese Joseph Manzone, dit le Fou |
Bordighera (IM): la casa al tempo abitata da Renzo Biancheri |
Con Renzo Rossi nascondemmo tutti i documenti del S.I.M. e del C.N.L. [di Bordighera (IM)] nel mio giardino, preparandoci al trasferimento di “Leo” [Stefano Carabalona, incaricato della V^ Divisione per i rapporti con gli alleati, rimasto ferito l'8 o il 9 febbraio 1945 a Vallecrosia in un agguato teso ad opera delle SS] in Francia. [...] La collaborazione dei bersaglieri fu determinante per tutte le operazioni del Gruppo Sbarchi. Il sergente Bertelli comandava un gruppo di bersaglieri a Collasgarba - sopra Nervia di Ventimiglia - e aveva manifestato la volontà di aderire alla Resistenza. Fu avvicinato dai fratelli Biancheri, detti Lilò, per stabilire le modalità della diserzione, quando il plotone fu distaccato alla difesa costiera giusto sulla costa di Vallecrosia in prossimità del bunker alla foce del Verbone. I Lilò convinsero allora i bersaglieri a non disertare, ma ad operare dall’interno per consentire ed agevolare le nostre operazioni.
Renzo Gianni Biancheri, "Rensu u Longu" in Giuseppe Mac Fiorucci, Op. cit.
14 febbraio 1945 - Dal Comando Operativo [comandante "Curto" Nino Siccardi] della I^ Zona Liguria al comando della Divisione “Silvio Bonfante” - Comunicava che erano imminenti alcuni sbarchi di materiali da parte degli alleati sulle coste controllate dalla II^ Divisione "Felice Cascione" e precisava i criteri di distribuzione dei medesimi.
1 aprile 1945 - Dal C.L.N. di Sanremo al comando della I^ Zona Operativa Liguria, a R.C.B. [capitano Robert Bentley] ed al S.I.M. [Servizio Informazioni Militari] della V^ Brigata - Segnalava i pericoli incombenti sulla zona degli sbarchi "... comunichiamo urgentemente che i nazifascisti hanno scoperto il luogo di sbarco di Renzo a Bordighera. Le S.S. germaniche sono state appostate sul luogo stesso ed i bersaglieri sono sotto strettissima sorveglianza. Uno sbarco, quindi, al momento attuale sarebbe pericolosissimo, anzi fatale. È essenziale che radiotelegrafiate immediatamente in Francia perché la partenza di Renzo sia rimandata in attesa di nostre disposizioni in merito a meno che non si possa lanciarlo per paracadute. Vogliate provvedere senza indugio perché ne va della vita dei nostri uomini e della nostra organizzazione… Albatros [Mario Mascia]".
4 aprile 1945 - Dal Quartiere Generale rappresentante dell'Alto Comando Alleato al commissario Orsini [Agostino Bramè, commissario politico della V^ Brigata] - Veniva conferito incarico al commissario in indirizzo di avvisare i responsabili della ricezione degli sbarchi di iniziare le segnalazioni alle ore 23.15 del giorno 4 stesso per i 5 giorni successivi, mentre dal giorno 10 al giorno 12 dovevano iniziare alle ore 24. L'intervallo tra una segnalazione e l'altra doveva essere di 5 minuti. Si richiedevano chiarimenti sulla lettera del 29 marzo con la quale era stato comunicato che i tedeschi erano a conoscenza del punto di sbarco.
14 aprile 1945 - Dal Quartiere Generale Alleato della I^ Zona Liguria [capitano Robert Bentley] al comandante Curto [Nino Siccardi] della I^ Zona Operativa Liguria - Chiedeva.... Allegava un documento da recapitare in Francia tramite la squadra di Bordighera [Gruppo Sbarchi Vallecrosia, in effetti, dipendente anche dal CLN di Bordighera].
da documenti IsrecIm in Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e della Storia Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo II - Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999
Sergio [Giovanni Sibelli, membro del CLN di Alassio e comandante sapista], mercoledì 21 marzo [1945] segnalava a Giorgio [Giorgio Olivero,
comandante della Divisione “Silvio Bonfante”] l’avvenuta
sostituzione di persona di un agente segreto degli Alleati con uno
spione tedesco. Appena sbarcato nei pressi di Ventimiglia, l’agente alleato, un italiano nativo di Parma [n.d.r.: nome in codice “Eros”: proprio per cercare sue notizie, Stefano “Leo” Carabalona era incappato nell’agguato nemico, in cui venne gravemente ferito],
era stato ferito, catturato e ricoverato ad Alassio in un’infermeria
tedesca. Un temerario, appartenente ai servizi segreti germanici, aveva
assunto le generalità dell’agente ferito e raggiunto i partigiani in
qualche distaccamento montano, con una radio ricetrasmittente per
accreditare la sua falsa identità. L’efficiente rete ‘sapista’ alassina
aveva permesso di segnalare tempestivamente il caso, contribuendo così
in modo determinante a sventare la pericolosa infiltrazione. Francesco Biga e Ferruccio Iebole (a cura di Vittorio Detassis), Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), vol. V, Ed. Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea di Imperia, 2016