Documento isrecIm - con data 2 novembre 1944 -, pubblicato in
don Ermando Micheletto, La V^ Brigata d’Assalto Garibaldi “Luigi Nuvoloni” - (Dal Diario di Domino nero Ermando Micheletto), Edizioni Micheletto, Taggia (IM), 1975
Nei giorni successivi all'attacco tedesco del 4 ottobre 1944 su Pigna (IM), i nemici avanzarono in direzione di Collardente e Buggio, Frazione di Pigna.
Vitò, Giuseppe Vittorio Guglielmo, comandante della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", perduto il controllo dei paesi vicini alla vecchia frontiera italo-francese, individuò Triora quale centro di un nuovo schieramento.
Il 12 ed il 13 ottobre riprese l'inseguimento da parte dei nazisti, che entrarono in Triora (IM), Alta Valle Argentina, costringendo i partigiani a sganciarsi verso Piaggia, oggi Frazione di Briga Alta (CN).
"Al tramonto del 13 tutti i distaccamenti sono nella zona in attesa di una sistemazione provvisoria. In due giorni la formazione viene riorganizzata con gli effettivi rimasti in efficienza, comprendenti circa 350 garibaldini": così in Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. Da settembre a fine anno 1944, Milanostampa, 1977.
Piaggia rappresentava l'ultimo disperato tentativo, data la superiorità in termini di effettivi e di armamento, dei tedeschi, di formare una linea di difesa.
Il 14 ottobre 1944, avendo raggiunto Ormea (CN), i tedeschi si avvicinarono.
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999
Vitò, Giuseppe Vittorio Guglielmo, comandante della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", perduto il controllo dei paesi vicini alla vecchia frontiera italo-francese, individuò Triora quale centro di un nuovo schieramento.
Il 12 ed il 13 ottobre riprese l'inseguimento da parte dei nazisti, che entrarono in Triora (IM), Alta Valle Argentina, costringendo i partigiani a sganciarsi verso Piaggia, oggi Frazione di Briga Alta (CN).
"Al tramonto del 13 tutti i distaccamenti sono nella zona in attesa di una sistemazione provvisoria. In due giorni la formazione viene riorganizzata con gli effettivi rimasti in efficienza, comprendenti circa 350 garibaldini": così in Francesco Biga, Storia della Resistenza Imperiese (I^ Zona Liguria), Vol. III. Da settembre a fine anno 1944, Milanostampa, 1977.
Piaggia rappresentava l'ultimo disperato tentativo, data la superiorità in termini di effettivi e di armamento, dei tedeschi, di formare una linea di difesa.
Il 14 ottobre 1944, avendo raggiunto Ormea (CN), i tedeschi si avvicinarono.
Rocco Fava di Sanremo (IM), La Resistenza nell'Imperiese. Un saggio di regestazione della documentazione inedita dell'Istituto Storico della Resistenza e dell'Età Contemporanea di Imperia (1 gennaio - 30 Aprile 1945) - Tomo I, Tesi di Laurea, Università degli Studi di Trieste, Anno Accademico 1998 - 1999
Sulle battaglie partigiane per Pigna (IM) si possono vedere altre informazioni a questo link, mentre sui fatti che compaiono nel documento qui sopra riprodotto si può leggere la precedente scarna nota e sulle persone indicate nel medesimo atto è d'uopo considerare ancora quanto segue:
Leo (il mortaista), prof. Vittorio Curlo, in quel periodo comandante del IX° Distaccamento della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione"Felice Cascione".
Fragola (Doria), Armando Izzo, in seguito comandante della V^ Brigata. Insieme a Ferdinando Peitavino (Silla) fu il creatore e l’animatore del giornale "Il Garibaldino", stampato clandestinamente per un breve periodo del 1944 a Realdo, Frazione di Triora (IM).
Gino, Luigi Napolitano di Sanremo (IM). Dalle formazioni autonome di "Mauri" a marzo 1944 passò definitivamente alle formazioni Garibaldi dell'estremo ponente ligure. Per le sue doti di coraggio e spirito combattivo veniva subito nominato comandante del 2° Distaccamento che, per l'aumentato numero di volontari, divenne poi Battaglione. Come risulta da un rapporto, era considerato dai nazi-fascisti "elemento assai pericoloso". Protagonista di un gran numero di battaglie tra le quali: Carpenosa, Giugno 1944; Badalucco (IM), 29 giugno 1944; Ceriana (IM), Agosto 1944; Carmo Langan, 8 ottobre 1944 e febbraio 1945; Baiardo (IM), marzo 1945. Ferito in combattimento a Baiardo. Commissario politico del I° Battaglione "Mario Bini" della V^ Brigata. Vice comandante (come da circolare della II^ Divisione "Felice Cascione" del 29 gennaio 1945) della V^ Brigata.
Lilli, Fulvio Vicari (1)
Leo (IV° Distaccamento), Stefano Carabalona, da dicembre 1944 comandante della Missione Militare presso il Comando Alleato.
Musso, Lorenzo Musso, Sumi, in seguito Commissario Politico al Comando Operativo della I^ Zona Liguria.
Cecoff, Mario Alborno di Bordighera (IM), da dicembre 1944 vice commissario della IV^ Brigata "Elsio Guarrini".
Orsini, Agostino Bramè, confermato, come da circolare del comando della II^ Divisione del 29 gennaio 1945, commissario politico della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni", anche quando andò ad espletare altri compiti, quali, ad esempio, diventare membro del C.L.N. circondariale di Sanremo (IM).
Ivano, anche Vitò/Vittò, Giuseppe Vittorio Guglielmo, organizzatore di una delle prime bande partigiane in provincia di Imperia, dal 7 luglio 1944 comandante della V^ Brigata, dal 19 Dicembre 1944 comandante della II^ Divisione.
Adriano Maini
(1) Il partigiano Fulvio "Lilli" Vicàri, nato a Ventimiglia (IM) il 18 novembre 1919, che si era già distinto ai primi di luglio 1944 nella difesa di Rocchetta Nervina (IM) e nell'autunno successivo nelle battaglie per Pigna
(IM), ufficiale di collegamento della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi
"Luigi Nuvoloni" della II^ Divisione "Felice Cascione", morì a difesa
della polveriera, presa in possesso dai patrioti, di Gavano. Questa la
motivazione della medaglia d'argento (Decreto presidenziale 11 luglio
1972 in Gazzetta Ufficiale n. 319 del 9 dicembre 1972) concessa alla
memoria per attività partigiana: Durante
due giorni di cruenti combattimenti, sotto l'intenso fuoco
dell'artiglieria e dei mortai avversari, infondeva nei commilitoni, con
il suo sereno comportamento, coraggio e determinazione a resistere.
Accortosi che una mitragliatrice pesante stava per essere catturata dal
nemico, si lanciava alla testa di pochi ardimentosi al contrassalto,
riuscendo a frenare l'impeto avversario ed a salvare l'arma. In una
successiva azione contro una colonna nemica, colpito a morte, cadeva per
la libertà della Patria. - Rocchetta Nervina (Imperia), 3 giugno
1944 Val Gaviano di Triora (Imperia), 15 marzo 1945
Il partigiano Giovanni Rebaudo** Jeannot/Janot/Janò/Monaco ricordava in una sua memoria - documento Isrecim - : "Dopo aver camminato in salita per circa mezz'ora, siamo arrivati su un costone in vista della polveriera di Gavano, che si intravvedeva nel vallone sottostante. Era nostra intenzione passare di lì a fare una visita a Fulvio Vicari (Lilli) che sapevamo trovare insieme ai suoi artificieri. Purtroppo appena arrivati dovevamo apprendere una tragica notizia... “Lilli” era diventato un esperto artificiere nel fabbricare mine e preparare le cariche. Nel periodo di attività da guastatore e artificiere, oltre al pezzo di strada fatta saltare la notte di capodanno, “Lilli” aveva diretto parecchie altre azioni nella battaglia dei ponti. La polveriera di Val Gavano era rifornitissima di granate e di proiettili di artiglieria di grosso calibro. Era una polveriera che riforniva tutto il settore della G.A.F. (Guardia alla frontiera) sul fronte occidentale nel periodo della guerra contro la Francia... di stanza nella caserma di Arma di Taggia negli anni dal 1941 al 1943 sovente ero già andato proprio in quella polveriera a fare rifornimenti di proiettili per le esercitazioni..."
Il partigiano Giovanni Rebaudo** Jeannot/Janot/Janò/Monaco ricordava in una sua memoria - documento Isrecim - : "Dopo aver camminato in salita per circa mezz'ora, siamo arrivati su un costone in vista della polveriera di Gavano, che si intravvedeva nel vallone sottostante. Era nostra intenzione passare di lì a fare una visita a Fulvio Vicari (Lilli) che sapevamo trovare insieme ai suoi artificieri. Purtroppo appena arrivati dovevamo apprendere una tragica notizia... “Lilli” era diventato un esperto artificiere nel fabbricare mine e preparare le cariche. Nel periodo di attività da guastatore e artificiere, oltre al pezzo di strada fatta saltare la notte di capodanno, “Lilli” aveva diretto parecchie altre azioni nella battaglia dei ponti. La polveriera di Val Gavano era rifornitissima di granate e di proiettili di artiglieria di grosso calibro. Era una polveriera che riforniva tutto il settore della G.A.F. (Guardia alla frontiera) sul fronte occidentale nel periodo della guerra contro la Francia... di stanza nella caserma di Arma di Taggia negli anni dal 1941 al 1943 sovente ero già andato proprio in quella polveriera a fare rifornimenti di proiettili per le esercitazioni..."
Adriano Maini
Dopo l'eccidio di Gordale, passando per Val Gavano seppi della morte di Lilli, morte straziante.
Posta la salma in una cassa i partigiani presenti organizzarono un presentat-arm. Segno affettuoso senza dubbio. Mi si era presentata la donna amata da Lilli, colei che alcuni ritenevano responsabile delle sue imprudenze. Mi si era consigliato di farla fucilare, ma ebbi pietà di lei. Si era inginocchiata ai piedi e mi abbracciava le ginocchia piangendo e pronunciando la frase Povero bimbo mio ... Fragola Doria [Armando Izzo]
Posta la salma in una cassa i partigiani presenti organizzarono un presentat-arm. Segno affettuoso senza dubbio. Mi si era presentata la donna amata da Lilli, colei che alcuni ritenevano responsabile delle sue imprudenze. Mi si era consigliato di farla fucilare, ma ebbi pietà di lei. Si era inginocchiata ai piedi e mi abbracciava le ginocchia piangendo e pronunciando la frase Povero bimbo mio ... Fragola Doria [Armando Izzo]
Buggio, Frazione di Pigna (IM) |
** Giovanni Rebaudo - famiglia di Pigna (IM), poi residente a Ventimiglia dalla Liberazione sino alla morte -, nato a Monaco Principato il 29 novembre 1921, militò nella Resistenza in seguito ai bandi di arruolamento della R.S.I. del 24 giugno 1944. Come molti altri giovani preferì combattere per la libertà, anziché al servizio dell'occupante tedesco. Entrò a far parte del Distaccamento di Buggio, Frazione di Pigna, comandato da Carlo Cattaneo "Carletto", Distaccamento che operava nella zona di Carmo Langan, situata nel territorio del comune di Castelvittorio. Dopo una settimana, il 2 luglio 1944 ebbe il suo battesimo del fuoco con la battaglia di Castelvittorio. Dopo il relativo sbandamento si ricompose a Cima Marta un distaccamento comandato da Basilio Mosconi (Moscone, in seguito comandante del II° Battaglione "Marco Dino Rossi" della V^ Brigata d'Assalto Garibaldi "Luigi Nuvoloni"). Con questo partecipò a numerose ed importanti azioni: a fine luglio 1944 distruzione del primo ponte sul torrente Nervia tra Isolabona (IM) e Pigna per tagliare i rinforzi ai tedeschi; a Passo Muratone e a Monte Lega con la cattura di un cannone nemico, che venne poi usato contro la caserma di Dolceacqua (IM); presa di Pigna e difesa della sua Repubblica Partigiana. Tra l'8 e il 18 ottobre 1944 partecipò con tutta la II^ Divisione d'Assalto Garibaldi "Felice Cascione" alla ritirata su Fontane, Frazione di Frabosa Soprana (CN), passando da Viozene, Frazione di Ormea (CN). In novembre ci fu il rientro in Liguria a riprendere i territori abbandonati, ricostituendo le Brigate. Il 6 gennaio 1945 Giovanni Rebaudo si batté fra Agaggio e Glori, Frazioni di Molini di Triora, contro i militi del Battaglione Monterosa di stanza a Molini di Triora, lasciando, come si legge in Rocco Fava, Op. cit., una relazione scritta a caldo - documento Isrecim -, in cui tra l'altro si evince che "i fascisti scappando abbandonarono 2 muli, uno carico di un mortaio da 81 mm e rispettive munizioni, l'altro di dolci per festeggiare la befana fascista". A marzo andò in missione a Pigna per ricostituire una formazione: qui subì il rastrellamento del 10 marzo 1945, che portò alla cattura di numerosi ostaggi ed alla fucilazione di 14 suoi compagni partigiani a Latte, Frazione di Ventimiglia. Il 24 aprile 1945 era con tutta la II^ Divisione "Felice Cascione" a Baiardo quando il Comandante Ivano (Vittorio Giuseppe Guglielmo) dispose il piano di occupazione della costa.
Adriano Maini